Effetti secondari del Covid, in un anno 10mila mammografie in meno: scatta l'allerta tumori

Lunedì 26 Luglio 2021 di Lisa Zancaner
Una mammografia

UDINE - Oltre 10mila mammografie in meno.

Il Covid ha impattato pesantemente anche sulla prevenzione. Secondo l’Ossservatorio Gimbe, lo scorso anno gli screening mammografici sono stati il 17,1% in meno rispetto all’anno precedente. Tutte le Regioni hanno “perso” in numero di prestazioni erogate, anche se il Friuli Venezia Giulia ha messo l’acceleratore nel periodo estivo, riuscendo – unica con altre 4 Regioni – a effettuare tra giugno e settembre un numero di test superiore a quello dello periodo del 2019. Per quanto riguarda gli inviti a eseguire lo screening mammografico, in regione, complessivamente, nell’arco dell’intero anno sono arrivati 13.373 inviti in meno (-15,2%), ma, se nel periodo gennaio-maggio 2020 tutte le Regioni hanno contattato un numero inferiore di donne rispetto allo stesso periodo del 2019, nel periodo giugno-settembre il Fvg ha superato il numero di inviti dello stesso periodo dell’anno precedente. La regione è stata dunque in grado di limitare “le perdite”, continuando a mettere ai vertici della tutela della salute la prevenzione. Ogni anno in Friuli Venezia Giulia vengono diagnosticati circa 1.200 nuovi casi di tumore della mammella e la diagnosi precoce resta lo strumento di prevenzione più efficace. 


ASSOCIAZIONE


Lo sanno bene all’Andos Udine, la sezione locale dell’Associazione nazionale donne operate al seno, dove si è arrivati a quota 700 associate. Qui le attività stanno riprendendo e si riprende a organizzare eventi. “Abbiamo aperto un sportello di auto mutuo aiuto a Povoletto e il 26 settembre faremo la Corsa delle Rose a Lignano – spiega la presidente, Mariangela Fantin – ma soprattutto abbiamo aumentato il supporto psicologico, in particolare per le donne che hanno problematiche in famiglia - emerse o acuite nel periodo del lockdown – e presto arriverà una terza psicologa. Un donna che scopre di avere un tumore al senso – dice la presidente - deve capire come comunicarlo alla famiglia e il lockdown ha pesato tanto per chi doveva dare questa notizia in casa, soprattutto ai figli, già alle prese con restrizioni e didattica a distanza”. All’Andos attualmente è fermo soltanto l’ambulatorio senologico, in stand by da marzo 2021, ma dovrebbe riprendere l’attività a settembre. “Con la pandemia i medici ospedalieri (che si prestano gratuitamente per l’ambulatorio Andos) sono stati sommersi dal lavoro e non è stato possibile portare avanti questa attività – precisa Fantin - Hanno lavorato senza sosta, andando a operare anche ad Aviano, sono bravi professionisti che non hanno mai fatto sentire sole queste donne”. Gli interventi, infatti, sono proseguiti durante tutta la pandemia. A mancare sono state le visite di prevenzione, soprattutto per paura di andare in ospedale, una paura che a volte è stata pagata a caro prezzo. “Fare lo screening è la cosa più importante – sottolinea Fantin che vede arrivare all’Associazione donne sempre più giovani - e in questo aiuta molto l’unità mobile che evita alle donne di entrare in ospedale per sottoporsi alla prestazione”. Da Ampezzo a Ovaro, da Paluzza a Gemona, San Daniele e Codroipo, il calendario di stazionamento dell’unità mobile per le mammografie di I livello sul territorio è già pronto fino alla fine dell’anno, con l’auspicio di vedere crescere il numero di adesioni. Gli appuntamenti vengono prenotati direttamente tramite una chiamata da parte del call center sanitario regionale che sostituisce l’invio della lettera d’invito cartacea. Fin dal contatto telefonico vengono ribadite le regole per l’accesso all’esame, in particolare quella di presentarsi all’orario esatto dell’appuntamento per evitare assembramenti, e vengono offerte diverse possibilità (giornate e fasce orarie) per prenotare. Screening in tutta sicurezza, insomma, sia sulle unità mobili che in ospedale.

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