Coronavirus, Udine spera di ripartire a settembre con Friuli Doc

Sabato 28 Marzo 2020 di Alessia Pilotto
Tavolata a Friuli Doc a Udine
Malgrado l'epidemia di Coronavirus, il Comune di Udine ha fissato le date e le aree coinvolte dall'edizione 2020 di Friuli Doc, la ventiseiesima: in un periodo in cui tanti eventi slittano o vengono cancellati, un provvedimento che assume anche un senso di positività, nella speranza che per fine estate le cose possano tornare, almeno in parte, alla normalità.
LE DATE E LE AREE
Quest’anno, l’appuntamento sarà da giovedì 10 a domenica 13 settembre: «Cerchiamo di dare un segnale di ottimismo – spiega l’assessore ai Grandi eventi, Maurizio Franz - siamo fiduciosi che si possa fare, che l’emergenza vada ad esaurirsi, ovviamente mantenendo tutte le precauzioni che ci verranno indicate. Spero – continua -, che per allora si creerà un sistema di equilibrio grazie alla ricerca medica. Adesso sono il primo a dire restiamo a casa se vogliamo uscire a settembre, se vogliamo che ci siano le condizioni perché per allora si possa riprendere una vita quasi normale. È con questo velato ottimismo che abbiamo approvato le date e il perimetro della nuova edizione».
Per quanto riguarda l’area coinvolta, ricalcherà quella dell’anno scorso: oltre al centro storico, sono comprese quindi anche via Gemona (fino a via De Ciani) e via Poscolle mentre rientreranno via Mercatovecchio rimessa a nuovo e tutta via Aquileia (nel 2019 c’era solo un tratto, a causa dei lavori). Tra gli ospiti, l’amministrazione conferma la Carinzia (sempre in via Gemona), la Slovenia (in via Poscolle) e la Stiria (in piazzetta del Pozzo). L’intenzione di Franz è continuare il percorso iniziato: «Confermiamo lo stretto rapporto con l’Università di Udine – dice -ùe col Conservatorio Tomadini, per valorizzare i giovani talenti e nell’ottica di una collaborazione dal punto di vista culturale; e anche con le associazioni di categoria e i Consorzi che l’anno scorso hanno occupato i palazzi storici della città. L’idea è anche di consolidare i rapporti con le Regioni contermini e di invitare quindi i rappresentanti dei Comuni della vicina Slovenia e dell’Austria».
PROPOSITI
Data la situazione di emergenza, allo stato attuale si tratta di propositi: «Sono idee, perché per ora siamo fermi, ovviamente – spiega l’assessore -. Certo è che quest’anno, vista l’emergenza, le difficoltà e i tempi, stiamo ragionando su come consolidare la manifestazione, piuttosto che implementarla: non ci saranno quindi grandi innovazioni, anche perché dobbiamo dare segnali di fiducia e ottimismo, ma contemporaneamente stare particolarmente attenti alle risorse. Guardiamo aventi con ottimismo e progettiamo, in attesa che le autorità nazionali e sanitarie ci dicano cosa dobbiamo fare. Tra l’altro, siamo contenti che, dallo studio fatto, i friulani risultino i più rispettosi alle restrizioni: se restiamo a casa, tra qualche mese potremo uscire di nuovo. La delibera su Friuli Doc vuole essere un segno di positività».
Brutte notizie, invece, per quanto riguarda la quinta edizione di Border Wine, che doveva debuttare a Udine dal 31 maggio al 1° giugno, con eventi anche al Teatrone e in via Mercatovecchio: l’iniziativa, infatti, molto probabilmente salterà.
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