Carlino, 81 positivi su 2800 abitanti, il sindaco infermiere attacca «I primi se ne fregavano del virus»

Sabato 31 Ottobre 2020 di R.U.
Carlino, 81 positivi su 2800 abitanti, il sindaco infermiere attacca «I primi se ne fregavano del virus»
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E' entrato in mini-lockdown il paese friulano di Carlino, Comune tra Marano Lagunare e San Giorgio di Nogaro, che tra i circa 2800 abitanti ha visto in queste settimane l'esplosione di un focolaio preoccupante, con ben 81 residenti positivi al coronavirus, di cui otto ricoverati in ospedale.

Da ieri, venerdì 30 ottobre,  infatti è divenuta operativa l'ordinanza firmata dal sindaco Loris Bazzo , infermiere al pronto soccorso di Latisana e prima per vent'anni del 118 del Friuli Venezia Giulia, che ha imposto una stretta alla popolazione, dopo che i primi contagiati “se ne sono fregati dei sintomi del virus” ha affermato senza mezzi termini il primo cittadino nel messaggio lanciato giovedì sera su Facebook. «I focolai sono nati per un’importante negligenza di poche persone che non hanno avuto rispetto della salute e dell’incolumità degli altri.

Se ne sono ampiamente ‘fregate’, nonostante avessero tutti i sintomi riconducibili al Covid. Questo ci ha portato a prendere alcuni provvedimenti attraverso un’ordinanza urgente - ha spiegato il sindaco Loris Bazzo ai concittadini di Carlino - Come sanitario ma anche come amministratore devo dare necessariamente priorità alla salute e alla sicurezza pubblica. Questa è la prima ordinanza che faccio come sindaco e non avrei mai voluto farla. E’ un atto dovuto anche se impopolare».

LA STRETTA DEL SINDACO

Da ieri chiusi tutti gli spazi degli edifici pubblici che ospitano attività sportive, culturali e sociali. Chiuse anche la Biblioteca comunale, il Centro civico, gli spazi utilizzati dalle Associazioni e dal Centro di aggregazione giovanile. Sono vietate tutte le manifestazioni pubbliche e private e le iniziative delle Associazioni mentre l'attività didattica, di pre-accoglienza e doposcuola prosegue, per ora, normalmente. Misure quelle decise dal sindaco e condivise con la giunta che si sono rese necessarie per la “salvaguardia della sicurezza e salute pubblica della comunità rispetto all'aumento dei contagiati".

ALLARMI INASCOLTATI

Il primo a mettere in guardia la comunità, già dal 23 ottobre scorso, era stato il medico condotto di Carlino, il dottor Gianni Iacuzzo, profondo conoscitore della situazione in qualità anche di volontario al punto tamponi drive-in di San Giorgio di Nogaro e coordinatore dei medici di famiglia del territorio. In un appello rivolto non solo ai suoi pazienti ma a tutti i cittadini – quando i casi registrati erano 13 e una ventina le persone in isolamento - li aveva invita “a stare a casa”. «Purtroppo – aveva affermato – i contagi stanno aumentando in modo preoccupante e lo so perché invio i pazienti a fare i tamponi, leggo i referti, seguo i malati, traccio i contatti, mando i contatti a fare i tamponi e il cerchio si allarga progressivamente. Tutti i positivi che ho individuato sono sintomatici e due sono ricoverati anche se non sono casi gravi».

GLI ERRORI COMUNI

«Perché siamo arrivati a questo punto? - prosegue il medico del paese di Carlino - Non tanto perché abbiamo timidamente ripreso una vita quasi normale, soprattutto per quanto riguarda le attività lavorative, ma abbiamo ripreso in modo sconsiderato l’attività ricreativa e di svago con adunate, assembramenti in luoghi aperti ma anche chiusi, distanze non rispettate, mascherine non usate o indossate in maniera fantasiosa, non ricambiate con la dovuta frequenza, igienizzazione delle mani e delle superfici sempre meno frequenti».

Ora si attende una auspicata attività di screening dell'intera popolazione, così come avvenuto per esempio a Sappada. «È necessario sottoporre al tampone l’intera comunità di Carlino» ha chiesto il sindaco Bazzo al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria Friuli Centrale, dopo una serie di incontri effettuati negli ultimi giorni, anche perchè sono diverse decine le persone che non sono ancora state prese in carico dal Dipartimento per un problema di tipo formale e per la mancanza di risorse umane dovute all’aumento di casi in tutti il distretto della Bassa friulana.

Ultimo aggiornamento: 09:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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