Come si vive in un Comune con 90
abitanti? «Un disastro, lo chiudo»

Giovedì 27 Ottobre 2016 di Paola Treppo
Il sindaco di Ligosullo, Giorgio Morocutti
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LIGOSULLO (Udine) - Ligosullo è il Comune più piccolo del Friuli Venezia Giulia. All’anagrafe sono iscritte 112 persone ma, nella realtà, in questo paese, abitano stabilmente meno di 90 tra uomini e donne, perlopiù anziani, e poche le famiglie con figli. Siamo in Carnia a una quota compresa tra 950 e 2000 metri; e il territorio del Municipio, che si estende per 16 chilometri quadrati, per quasi la metà è di proprietà privata, di un'unica persona, un cittadino austriaco che ha comprato il 47% dei terreni, quelli del bosco, per farci legna e, pare, per allevare vacche.
 
«Qui non c’è praticamente niente - dice il sindaco, Giorgio Morocutti -; tutto è concentrato del palazzo del Comune: la posta, che funziona a giorni alterni, l’ambulatorio del medico, che viene su due volte a settimana, gli uffici anagrafe, la sala consiliare e, sotto, il campetto da gioco vicino alla canonica. L’ultimo bar ha chiuso 2 anni fa. La bottega degli alimentari non c’è più da tempo. Abbiamo una trattoria che per la maggior parte dell’anno tiene aperto solo sabato e domenica. Manca un luogo di aggregazione. Manca tutto. Tanto che gli emigranti, quei pochi che sono rimasti, non vengono neanche più, perché non c’è neanche un’osteria dove fare due chiacchiere e bere un bicchiere di vino».
 
2,5 dipententi e uno sta per andare in pensione 
«Il Comune? Io sono al secondo mandato. L’ultima volta che ci sono state le elezioni la mia era l’unica lista. Sono passato casa per casa a chiedere il voto, dicendo con chiarezza a tutti che mi candido con l’obiettivo di chiuderlo, questo Comune. Non ha più senso. Ci fonderemo con il vicino Treppo Carnico, che ha 600 abitanti, con cui già collaboriamo. Il personale? La signora dell’anagrafe è part time, poi c’è un operaio e c’è la ragioniera. Basta. La ragioniera sta per andare in pensione e se per caso si ammala o si infortuna qui non sappiamo cosa fare; non possiamo assumere nessuno perché c’è il blocco delle assunzioni in Fvg. E nella vallata tre ragionieri se ne sono già andati. Che faccio col bilancio? Lo faccio io? Non si può andare avanti così. Ho la fortuna di avere un operaio che fa tutto: spala la neve, pulisce le strade, pulisce i sentieri, fa lavori edili, le manutenzioni. Tutto lui. Se lui si ammala, per caso, non c’è nessuno. E che faccio? Lavoro io? Questa è la condizione di tanti paesi di montagna. Ma della montagna non interessa a nessuno. E i sindaci sono rimasti soli, con enormi responsabilità».
 
L'80% delle case sono disabitate 
A Ligosullo non c’è il vigile, non c’è la banca, non c’è il postamat della posta, non c’è la scuola. L’80% delle case sono vuote ma non si può fare un albergo diffuso perché non reggerebbe come costi. E chi lo gestirebbe? Ma ci sono attività economiche? «Sì, c’è la Maria che, a 84 anni, ha 4 mucche. C’è Sergio che vive in una malga tutto l’anno con i suoi animali. Un falegname in pensione che fa piccoli lavori per passione. Il resto è natura».
 
«Prima di chiudere apro un bar»
«Prima di chiudere il mio mandato, perché so che sarò l’ultimo sindaco di questo paese, voglio aprire un bar, nella ex scuola. Ci siamo quasi, perché lo inaugureremo a Natale, o a Capodanno. Sarà un locale che sarà affidato in gestione a una associazione, un Cral di fatto; sarà tutto in legno; abbiamo speso 60mila euro, finanziati, per farlo, e non mi interessa se siamo stati criticati per fare un bar e non sistemare una strada, o mettere i led che costano e saltano con tutti gli sbalzi di corrente che ci son qui da noi.

Con un bar-cral la gente potrà uscire di casa e stare insieme, senza restare isolata. Da lì potrà rinascere il paese, anche se il Comune si fonderà con il vicino Treppo Carnico». 

Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 11:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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