Clinica di chirurgia maxillo facciale: il 40% arrivano da fuori regione

Venerdì 24 Novembre 2017 di Paola Treppo
Un intervento di chirurgia maxillo facciale di Udine
UDINE - La clinica di chirurgia maxillo facciale di Udine taglia il traguardo dei 25 anni. Assistenza, didattica, ricerca e umanizzazione del rapporto medico-paziente sono i pilastri di un’attività fortemente proiettata all’innovazione, che rende oggi la struttura punto di riferimento nazionale e internazionale

La Clinica, dal 2015 sotto la guida dell’attuale direttore Massimo Robiony, è oggi un centro di riferimento nazionale ed europeo per i disturbi dell’articolazione temporo mandibolare, che vanno dalla chirurgia mini invasiva artroscopica alla sostituzione compartimentale del distretto articolare con protesi realizzate su misura per ogni paziente. In questo campo, nell’ambito della Clinica, il dottor Salvatore Sembronio è uno dei due soli italiani che fanno parte della prestigiosa Società americana delle malattie articolari, nonché fondatore della componente europea della stessa Società. «La Clinica udinese - spiega Robiony - propone oggi elevati standard operativi assistenziali che rappresentano l’eccellenza in chirurgia maxillo facciale. Il nostro obiettivo primario è offrire ai pazienti e al territorio delle opportunità di cure di massima specializzazione in tutta la chirurgia orale e cranio maxillo facciale».

Tecniche chirurgiche: le più innovative
«Le tecniche chirurgiche innovative impiegate correntemente nella pratica clinica sono, in particolare, la chirurgia a ultrasuoni applicata in tutte le forme di chirurgia ossea, l’endoscopia delle cavità rinosinusali, la chirurgia ortognatica mini-invasiva per via endoscopica e quella basata sul virtual surgical planning, il custom made, la microchirurgia e la chirurgia funzionale e protesica dell’articolazione temporo mandibolare. In sostanza, siamo in grado di offrire una chirurgia personalizzata al servizio dell’utenza con processi e percorsi riconosciuti e validati in tutto il mondo attraverso la divulgazione sulle più importanti riviste scientifiche internazionali del settore».

Attività assistenziale: +64%
Negli ultimi tre anni, l’attività assistenziale è notevolmente aumentata, passando da un numero di visite del 2014 di 1985 a 3264 nel 2016 (+64,4%), e mantiene attualmente questo trend: a settembre del 2017 le visite totali ammontano a 3036. Questi dati riflettono da un lato un aumento dell’efficienza nell’erogare le prestazioni sanitarie e dall’altro una maggiore attrattività della struttura nei confronti di pazienti non solo regionali, ma anche provenienti da altre zone d’Italia e dall’estero.

Gli interventi chirurgici: +121%
Gli interventi chirurgici sono passati da 526 nel 2014 a 1163 nel 2016 (+121%) e sono attualmente in linea nel 2017. L’innovazione tecnologica associata all’umanizzazione ha migliorato la qualità del gesto chirurgico e la qualità assistenziale, medica e infermieristica, percepita dal paziente durante la permanenza in ospedale, con un dato molto importante che è la riduzione della degenza media, e quindi dei costi per la sanità. La Clinica esegue una media di 300 ricoveri annui per patologie di media e alta complessità con un’affluenza di pazienti da fuori regione che si attesta sul 30-40%.
Ultimo aggiornamento: 11:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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