AMARO e TOLMEZZO (Udine) - Chiude la Larice Carni di Amaro, in Carnia: licenziati tutti i dipendenti. Flai Cgil e Fai Cisl interpellano la Regione Fvg: «Esistono le condizioni per salvare l’azienda». In un incontro convocato «per vie brevi», è stato comunicato che la ditta Larice Carni di Amaro, dopo 50 anni, cessa la propria attività.
Lavoratori già a casa
L’azienda, che conta 15 dipendenti, a casa da venerdì scorso, opera nel campo della macellazione principalmente dei suini, ma anche di ovini, caprini, bovini ed equini. Oltre a commercializzare le carni macellate nei vari tagli, la Larice esegue anche la lavorazione in proprio delle carni suine con la produzione di salumi.
Al sindacato è stata rappresentata una situazione di "non ritorno", dovuta a problemi personali del titolare e alla mancanza di figure in grado di portare avanti l’attività. La Flai Cgil, pur riconoscendo le difficoltà nelle quali l’azienda si è venuta a trovare, ritiene che sia necessario cercare soluzioni alternative alla chiusura, senza considerarla come un fatto ineluttabile.
Richiesta di incontro urgente
Per questo motivo, insieme alla Fai Cisl, ha inviato una richiesta urgente di incontro agli assessori regionali Sergio Bini, alle attività produttive, Stefano Zannier, alle risorse agroalimentari, e Alessia Rosolen, lavoro e formazione, per analizzare la situazione e a studiare possibili strade alternative alla chiusura. «Un obiettivo, questo, su cui chiediamo di fare ogni possibile sforzo - dicono le organizzazioni sindacali -, nella convinzione che esistano tutte le condizioni per salvare un’impresa storica per la Carnia e i suoi posti di lavoro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Lavoratori già a casa
L’azienda, che conta 15 dipendenti, a casa da venerdì scorso, opera nel campo della macellazione principalmente dei suini, ma anche di ovini, caprini, bovini ed equini. Oltre a commercializzare le carni macellate nei vari tagli, la Larice esegue anche la lavorazione in proprio delle carni suine con la produzione di salumi.
Al sindacato è stata rappresentata una situazione di "non ritorno", dovuta a problemi personali del titolare e alla mancanza di figure in grado di portare avanti l’attività. La Flai Cgil, pur riconoscendo le difficoltà nelle quali l’azienda si è venuta a trovare, ritiene che sia necessario cercare soluzioni alternative alla chiusura, senza considerarla come un fatto ineluttabile.
Richiesta di incontro urgente
Per questo motivo, insieme alla Fai Cisl, ha inviato una richiesta urgente di incontro agli assessori regionali Sergio Bini, alle attività produttive, Stefano Zannier, alle risorse agroalimentari, e Alessia Rosolen, lavoro e formazione, per analizzare la situazione e a studiare possibili strade alternative alla chiusura. «Un obiettivo, questo, su cui chiediamo di fare ogni possibile sforzo - dicono le organizzazioni sindacali -, nella convinzione che esistano tutte le condizioni per salvare un’impresa storica per la Carnia e i suoi posti di lavoro».