Claudia Grimaz, da ragioniera al canto popolare con Giovanna Marini

Sabato 14 Agosto 2021 di Marco Maria Tosolini
Claudia Grimaz, da ragioniera al canto popolare con Giovanna Marini

Sono passati oltre trent’anni, ma ricordo il momento in cui ho incontrato per la prima volta Claudia Grimaz, morta giovedì 12 luglio a soli 51 anni, come se fosse ora: 1990, un serioso studio d’epoca di un noto commercialista di Udine, Rodolfo Castiglione - anche animatore della scena teatrale regionale e colonna, ora scomparsa, del Teatro Club - posizionato alla base del Castello, e una signorina fresca di diploma di ragioneria, ottenuto all’istituto Deganutti, assistente contabile, che mi viene incontro sorridente e compita.

Mi chiede se cerco il dottore. Rispondo che cerco lei.


LA PERSONA GIUSTA
Avevo chiesto ad amici di uno studio di registrazione e allestimenti teatrali se potevano indicarmi una persona giovane e motivata come assistente per le varie attività di organizzazione e produzione artistica, soprattutto per area amministrativa. Così seppi che vi era una giovanissima “ragioniera” con interessi artistici, alla quale avrei potuto proporre eventuali collaborazioni. Claudia Grimaz accettò con convinzione e per due anni, assieme a me, curò diverse iniziative e relazioni, operando con precisione e viaggiando in alcune occasioni per coordinare il mio lavoro artistico e di conferenziere in varie città.
A forza di colloquiare le feci notare che la passione per l’arte teatrale e canora che aveva forse non era solo un forte interesse. Le proposi delle letture e fui sorpreso dal naturale, potente talento che scaturiva da una persona la cui forza espressiva era pari solo al garbo rasserenante del suo essere nelle cose della vita e del lavoro. Una giovane la cui maturità naturale aveva la lievità profonda di chi, senza enfasi e con raro equilibrio, legge dentro le cose.
IN SCENA
Nel 1992 le proposi di essere protagonista di un melologo su una delle donne più inquietanti della storia: la contessa Erszebet Bathory, aristocratica e serial killer a cavallo fra XVI e XVII secolo. L’opera ebbe varie repliche e a Bologna attrasse l’attenzione della Rai in ragione di questo improvviso e debordante talento capace di cantare anche in ungherese (!). Nel 1993, per i 400 anni della fondazione di Palmanova, complice Claudio De Maglio, direttore della civica accademia d’arte drammatica Nico Pepe, fu ne “Il Nascimento di Palma” la licenziosa poetessa Veronica Franco, oltre che la figlia del faraone Tanita nell’oratorio “In hoc signo tuta”.
AL FIANCO DI DE CAPITANI
Allora sembrava naturale questo fiorire di un talento che la portò presto nell’agone dell’alta professionalità con una notata presenza, nel 1997, nell’allestimento di Elio De Capitani, regista e attore del Teatro dell’Elfo di Milano, de “I turcs tal Friul” nella produzione del Css. La collaborazione storica con Giovanna Marini, cantautrice e ricercatrice etnomusicale e folklorista italiana, segnò una maturazione artistica straordinariamente solida, fino alla capacità di lavorare anche immersa in una malattia insidiosa e poi vorace, tremenda, affrontata con forza di carattere eccezionale. Nel mondo dell’arte molti sono i talenti e molti i caratteri difficili. Rare, invece, le farfalle nobili con anima profonda, mente sapiente, cuore saldo come ha saputo dimostrare Claudia Grimaz la cui bellezza esteriore era solo un pallido segno della sua ricchezza interiore.
 

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 12:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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