Carabiniere di 46 anni muore di emorragia. A inizio marzo il vaccino Astrazeneca. I medici: «Non c'è nesso»

Mercoledì 17 Marzo 2021
Emanuele Calligaris aveva 46 anni
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UDINE Emanuele Calligaris aveva 46 anni e indossava la divisa dell'Arma. Maresciallo maggiore in servizio al Comando Legione di viale Venezia, a Udine, è mancato ieri sera all'ospedale Santa Maria della Misericordia. Il militare a inizio marzo si era sottoposto al vaccino AstraZeneca. Su questo aspetto è la stessa direzione dell'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale a fare chiarezza escludendo relazioni tra il vaccino e il decesso.

Calligaris, colpito da aneurisma cerebrale, era ricoverato in Terapia intensiva, dove i medici hanno fatto il possibile per salvarlo. «Era entrato la scorsa notte in urgenza per compromissione dello stato neurologico - spiega in una nota la direzione dell'AsuFc -. Eseguita una Tac cerebrale, veniva riscontrata una estesissima emorragia cerebrale. È stato ricoverato in Terapia intensiva, intubato e sottoposto a trattamento intensivo. Ciò nonostante sono rapidamente comparsi i segni di morte cerebrale, di conseguenza è stata avviata la Commissione per l'accertamento, che si è conclusa alle 18.45».

I medici spiegano che «l'emorragia cerebrale è purtroppo un evento abbastanza frequente nei pazienti che vengono ricoverati in terapia intensiva. Anche in questi giorni vi sono stati altri decessi di pazienti affetti dalla medesima patologia». Precisano che il militare dell'Arma era stato vaccinato il 4 marzo con AstraZeneca. «Sulla base delle informazioni in possesso dei clinici - si precisa nella nota -, allo stato attuale nulla si può affermare su un eventuale nesso di causalità tra i due eventi». Il maresciallo maggiore Calligaris era amato per la sua professionalità e dedizione. Per otto anni aveva lavorato nel Centro di cooperazione internazionale di Thörl-Maglern, che accoglie le polizie di Italia, Austria e Slovenia. Da circa quattro anni prestava servizio in un ufficio amministrativo del Comando Legione di Udine. I colleghi lo descrivono come una persona disponibile, benvoluta per la sua generosità. Era appassionato di montagna e abitava a Montegnacco con la moglie e il figlio ancora piccolo.

Ultimo aggiornamento: 11:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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