Turismo, stranieri affascinati dai borghi e dalle cantine: impennata di ospiti

Lunedì 20 Marzo 2023 di Loris Del Frate
Il turismo adesso premia le città

TRIESTE  - Voglia di Friuli. Lo aveva detto l’assessore al Turismo, Emidio Bini già tempo fa quando aveva partecipato alla Bit di Milano, la fiera più importante del turismo. In quell’occasione lo stand regionale di Promoturismo era stata tra i più gettonati con diverse entrate. I segnali ancora più eclatanti, erano emersi poi con i numeri del turismo invernale che - anche se traditi pur solo in parte dalla neve - avevano dato indicazioni precise con arrivi anche raddoppiati in alcune località turistiche. A fare la parte del leone in quell’occasione, era stato Piancavallo che aveva recuperato lo smalto di quando riusciva ad attrarre turismo non solo dal Veneto, ma anche da altre regioni italiane e da alcuni Paesi esteri.
 

LE CITTÀ
Ora, però, arriva anche un altro dato a confermare (se mai ce ne fosse stato bisogno) che le operazioni di “acchiappo turistico” messe in campo dalla Regione stanno cogliendo proprio nel segno. Già, perchè gli ospiti non vanno solo nelle località turistiche più conosciute del territorio, ma si spingono in maniera decisamente più massiccia anche nelle città che prima venivano scartate di lato. E così Trieste, anche se il capoluogo regionale si è sempre difeso, ha fatto un lusinghiero più 14 per cento, mentre Udine si è assestato su più 10 per cento, Pordenone 8 e Gorizia 6. Dati che fanno ovviamente sperare che le città in un futuro prossimo, già questa primavera, possano ambire ad alzare ulteriormente la media di presenza. Cosa, del resto, che dovrebbe accadere senza grossi problemi. 
 

LE PRENOTAZIONI
È ancora presto per capire quale effetto la “voglia di Friuli” avrà sulla nuova stagione estiva in riva al mare, ma viste le impennate di turisti, austriaci e tedeschi in particolare che hanno “lasciato” la Croazia lo scorso anno per fare ritorno a Lignano e Grado, tutto fa supporre che i numeri saranno ancora in aumento. 
 

ATTRATTIVA
C’è subito da dire su questo punto che la Regione ha investito parecchio sul fronte del marketing: “Io sono Friuli Venezia Giulia ” lo conoscono anche in Cina, e le risorse messe in campo dal sistema Friuli Venezia Giulia sono state spese al meglio per potenziare l’attrattività del territorio e la propria capacità ricettiva, valorizzando un patrimonio già di suo di alto pregio. Con questa premessa, ripetuta in più incontri all’assessore regionale Bini, resta da capire cosa vogliono e cosa cercano i turisti che vengono in Friuli Venezia Giulia. 
 

COSA PIACE
Dai dati in mano alla Regione che ha senza dubbio cercato di capire quali sono le attrattive del nostro territorio che si “vendono bene”, fatte salve le località che non hanno bisogno di presentazioni (Lignano, Grado e tutto il resto) parecchi turisti sono attratti e incuriositi da una terra che non conoscono bene. Se una volta, infatti, il turista tedesco trascorreva una settimana tutta al mare, adesso si spinge nell’entroterra. E scopre cose che piacciono, come ad esempio i piccoli borghi che fanno impazzire gli ospiti tedeschi e anche quelli del Nord Europa. E in Friuli di borghi decisamente belli ce ne sono parecchi.
 

IL TURISMO LENTO
Altra cosa che ha innalzato le quotazioni le camminate lungo i sentieri, la possibilità di fermarsi in piccoli alberghetti e soprattutto l’enogastronomia che ha fatto il resto.

Infine le cantine, diventate meta insostituibile. Morale della favola il Friuli si piazza in pole position per le prossime ferie anche se l’unico rischio vero sono i rincari che però hanno colpito tutto il mondo. 

Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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