Udinese, i 79 anni di Gianpaolo Pozzo patron del calcio italiano

Lunedì 25 Maggio 2020 di Guido Gomirato
Gianpaolo Pozzo nel 2012 festeggia con Francesco Guidolin

UDINE Gianpaolo Pozzo festeggia oggi 79 anni, 34 dei quali dedicati al calcio, al timone dell’Udinese che con lui ha fatto il salto di qualità, basti pensare che da venticinque anni è sempre in A, record per una provinciale. In questo periodo solamente le due romane e le due milanesi sono sempre rimaste nel massimo campionato.
IL DECANO
Nella storia del calcio italiano Pozzo è il presidente-patron più longevo in carica; negli anni scorsi in questa speciale classifica aveva superato prima Renato Dall’Ara presidente del Bologna dal 1934 al 1964, poi Silvio Berlusconi alla guida del Milan per 31 anni. Da qualche mese ha fatto meglio anche di Achille Lauro presidente del Napoli dal 1936 al 1969; si fermò a ventisei Costantino Rozzi, indimenticato presidente dell’Ascoli dal 1968 al 1994, anche lui entrato nel calcio, sempre bianconero, con l’intento di rimanervi solo sei mesi. Pozzo però non è appagato. Vuole troppo bene all’Udinese e continuare spinto dalla passione, dall’amore per la sua terra. È l’ultimo dei presidenti romantici, che si commuove per un successo importante. Sono anche altri i numeri che esaltano la gestione Pozzo, le undici partecipazioni alle Coppe Europee, la vittoria nell’Intertoto 2000, la conquista per due volte del terzo, quarto, quinto posto, l’aver lanciato talenti in serie partendo dagli argentini Balbo e Sensini per arrivare a Musso e De Paul.
L’AVVENTURA
La storia di Pozzo nuovo padrone dell’Udinese inizia ufficialmente il 28 luglio 1986 quando subentra a Lamberto Mazza con la mediazione di Franco Dal Cin, ma già due mesi prima aveva messo nero su bianco. Doveva far parte di una cordata di imprenditori dissoltasi quanto uscirono notizie secondo cui l’Udinese era coinvolta nel totonero per fatti accaduti nella precedente gestione; gli altri potenziali acquirenti si defilarono, lui no. Il 5 agosto arrivò la mazzata, l’Udinese è retrocessa in B, poi la Caf rivede la sentenza di primo grado, penalizza il club di 9 punti. È una retrocessione post datata. Pozzo si trova al bivio e deve decidersi se lasciare la squadra così come o procedere ad acquisti importanti che anche per ridare un po’ di entusiasmo ai tifosi. Segue la seconda strada che significa anche garantire la regolarità del campionato. Acquista tre ex campioni del mondo: Graziani, Bertoni e a novembre Collovati. L’Udinese alle fine chiude con 15 punti, è serie B, ma senza il fardello della penalizzazione si sarebbe posta in salvo. Inizia un periodo particolare, la squadra è “ballerina” sino al 1994 tra B e A. 
IL SALTO DI QUALITÀ
Poi Pozzo, che tre anni prima sembrava sul punto di cedere il club dando mandato ad un Comitato di Garanti di ricercare un acquirente in grado di fare il bene del club, fa tesoro di alcuni errori commessi e accanto a lui comincia a muoversi con l’abilità del consumato manager il figlio Gino, laureato a pieni voti nel 1988 in Business Administration all’American University di Washington e l’Udinese, dopo aver conquistato la promozione nella massima categoria nel 1994/95, inizia una nuova, più gloriosa avventura nella massima categoria. La politica dei giovani intrapresa dalla società, l’abilità nello scoprire campioni inespressi (vedi Bierhoff, vedi Amoroso) accanto ad un’intelligente interpretazione della Legge Bosman, fanno il resto e la conquista del primo pass per accedere all’Uefa, stagione 1996/97 è la naturale conseguenza di un modo nuovo di fare calcio ed è anche il primo di numerosi altri splendidi risultati conseguiti dai bianconeri nell’Era Pozzo. 
GRANDI CALCIATORI 
Nell’era Pozzo hanno indossato la maglia bianconera importanti giocatori. L’elenco è lunghissimo, ricordiamo soltanto Di Natale, il più bravo e il più importante, poi Sanchez, Bierhoff, Amoroso, Pizarro, Balbo, Sensini, Bertotto, Calori, Helveg, Jorgensen, Giannichedda, Poggi, Fiore, Quagliarella, Iaquinta, Pinzi, Felipe, Muntari, Cristian e Duvan Zapata, Asamoah, Inler, Handanovic, Benatia, Pereyra, Allan, De Paul, Musso. 
IL NUOVO STADIO
L’ultimo grande investimento di Pozzo che da alcuni anni ha trovato nella figlia Magda un altro validissimo supporto, è rappresentato dalla ristrutturazione dello stadio Friuli, diventato un gioiello. Un vanto per Udine che grazie all’elegante “salotto” ha già ospitato tre volte l’ Italia in tre anni e la finale degli europei under 21. 
IL VAR
Non possiamo non ricordare un’altra battaglia intrapresa e vinta da Gianpaolo Pozzo: l’introduzione della tecnologia avanzata negli stadi per aiutare gli arbitri ha sbagliare il meno possibile.

La battaglia è stata vinta. 

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