Bollette, nelle scuole spese raddoppiate. La previsione: «Nel 2023 il costo sarà di venti milioni»

L'Edr ha incontrato i presidi: «Impianti chiusi nei festivi e nei weekend. Indagheremo sui consumi anomali notturni»

Sabato 10 Settembre 2022 di Camilla De Mori
Il piano per risparmiare nelle scuole

UDINE - Una «alleanza» fra Edr e scuole nel nome del risparmio energetico, per evitare la grande stangata sulle bollette. Fra lampadine sostituite con corpi illuminanti a Led, la temporizzazione dell'illuminazione esterna, i consigli di classe on line, la chiusura del riscaldamento tutti i weekend e nei giorni festivi. «Quest'anno - spiega il commissario dell'Edr Udine Augusto Viola, che ieri ha fatto il punto con i presidi friulani - eravamo partiti con uno stanziamento di bilancio di meno di sei milioni di euro e chiuderemo sugli 11 milioni per le spese delle bollette delle scuole, se la Regione mi darà le ulteriori risorse che richiedo: circa 400mila euro. Ma ho già parlato con la Giunta e confido che me li diano». La stangata maggiore è arrivata sul riscaldamento: rispetto alla spesa inizialmente prevista, di 2,726 milioni (per 57 utenze), si arriverà presumibilmente a quasi il doppio (4,195).

Idem per le scuole che hanno il teleriscaldamento, che passeranno da 1,147 a 2,2 milioni. Anche il costo dell'energia elettrica è lievitato dagli 1,850 milioni ai probabili 4,296 finali. Il vero bagno di sangue, però, se non cambieranno i fattori, è la prospettiva 2023, quando le proiezioni, secondo i calcoli dell'Edr, prevedono la possibilità di arrivare a 20,935 milioni (contro lo stanziamento iniziale che era di 6,040). «La proiezione ci colloca fra i 18 e i 20 milioni. Ma noi confidiamo che non sia così. Pur tuttavia, dobbiamo prepararci, sia con azioni riferite alla gestione ordinaria sia con azioni strutturali», nota Viola.

Il piano per risparmiare

«Prendiamo come base il documento del ministero della Transizione ecologica, che prevede l'inizio del riscaldamento il 22 ottobre e la fine il 7 aprile, per 13 ore giornaliere, con una temperatura di 19 gradi, con una tolleranza di 2 gradi in più o in meno. È chiaro che per risparmiare dovremo ridurre un po' le temperature». Fra le idee allo studio, per gli interventi in istituto, stando alle proposte analizzate ieri, anche un responsabile del contenimento dei consumi, la formazione dei bidelli sulla gestione impiantistica, la sensibilizzazione di ogni fruitore dei locali sulla corretta areazione delle stanze (solo al cambio d'ora) e sull'accensione delle luci. Ma anche la possibilità di convocare on line tutti i consigli di classe e di istituto. L'Edr pensa a chiusura del riscaldamento in tutti i weekend dalle 11 di sabato alle 6 di lunedì, ma anche in tutti i ponti lunghi e in ogni festività. Inoltre c'è l'idea di concedere le palestre in orario extrascolastico non più fino alle 23 ma fino alle 22, con chiusura del riscaldamento alle 21. Si pensa anche a centrali autonome di gestione del riscaldamento e rilevatori di prossimità per l'accensione delle luci nei locali comuni e di passaggio.

«Spese anomale»

L'Edr ha acceso i riflettori anche su alcune «spese anomale» che si concentrano nella fascia dalle 23 alle 7. I consumi sono lievitati, arrivando, nel 2021, a 11.039 kilowattora a luglio, a 14.043 ad agosto e a 17.714 a settembre. Un dato molto più alto rispetto al 2020, quando i consumi erano stati negli stessi mesi rispettivamente di 3.871, 4.419 e 5.749, ma anche del 2019 (4.721, 4.576 e 6.713). A scuole chiuse e alunni e professori fra le braccia di Morfeo, chi consuma tanti kilowattora? «Dobbiamo indagare su queste spese in fascia notturna assieme ai dirigenti. Non possiamo mantenere il trend attuale. Inizieremo con gli istituti più energivori: abbiamo già la classifica. È evidente che bisogna porre un freno. Al di là della sicurezza delle aree esterne, probabilmente c'è un'illuminazione eccessiva».

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