Ecco "Zitella Acida", la blogger
che consiglia le ragazze sui vestiti

Giovedì 16 Ottobre 2014
Lucia Zuliani
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CODROIPO - «Volevo scrivere ciò che non riuscivo a trovare né su internet né sulle riviste: desideravo parlare di moda con un mio personale punto di vista». Lucia Zuliani, 31 anni, di Codroipo, alias "La Zitella Acida", definisce così il suo blog "Ma ti sei vista?", che ha raggiunto un notevole successo nella blogosfera italiana.

Perché ha scelto di essere "La Zitella Acida"?

«Sapevo che avrei parlato di moda riportando anche commenti acidi: ho deciso di mettere subito le mani avanti, definendomi ironicamente come la tipica zitella che sta su dietro ad una tastiera a sputare sentenze un po' viperelle».

Com'è nato il suo blog?

«Nel 2010 stavo attaversando un periodo particolare sul lavoro: ho deciso di aprire "Ma ti sei vista?" per parlare della mia passione, la moda, in maniera dissacrante, evitando il tipico tono snob che spesso viene usato per raccontare questo mondo.

Ciò non toglie che io, nella moda, riconosca arte e poesia».

I fashion blog sono molto diffusi. Cosa c'è di diverso in "Ma ti sei vista"?

«Un blog è sempre un mezzo per autoaffermarsi: Ma ti sei vista è una fotografia di quello che sono e faccio. Solo che a differenza dei fashion blog voglio presentare curiosità, il dietro le quinte della moda con il mio personale punto di vista; mi piace pensare di raccontare a una platea virtuale di amiche che un abito di Elie Saab può pesare anche 25 chili, senza essere pretenziosa, ma rendendo accessibile un settore che sembra irraggiungibile».

L'anno scorso è stata nominata ai Macchianera Italian Awards.

«È vero. Sono arrivata al terzo posto dopo Vogue Italia e Clio Make Up; mi ha fatto un enorme piacere ma non lo prendo come certificazione di qualità del mio blog».

"Ma ti sei vista?" ha dato vita anche a nuove amicizie o relazioni?

«Attraverso il blog e l'uso dei social network, si sono create amicizie non solo con alcune blogger, ma anche con delle lettrici. Mi è capitato di essere fermata da una ragazza mentre correvo al parco, e mi ha confidato cose personali, ma che sapeva avrei capito. È questo il potere di un blog: nonostante chi scrive e chi legge non si conoscano, su almeno quattro cose del mondo sono d'accordo e da lì si possono innescare rapporti reali. Ricevo parecchie mail in cui mi chiedono consigli su come ci si può vestire per un matrimonio o per un colloquio o un appuntamento; sono una specie di amica sconosciuta a cui si scrive per essere, più che altro, rassicurati. In fin dei conti è la fiducia in noi stessi che aiuta a presentarci al meglio, non gli abiti».

Il suo blog le ha riservato nuove possibilità?

«Con questo diario non ci guadagno e non vorrei che cambiasse sotto questo aspetto, perché significherebbe cambiare la natura del blog stesso. "Ma ti sei vista?", però, mi ha condotto a nuovi progetti come l'Adidas city runner: l'azienda voleva cambiare i suoi relatori, che normalmente erano atleti, e quindi hanno contattato blogger di ogni tipo. Da completa inesperta in fatto di corsa, mi sono ritrovata a gareggiare in una staffetta di dieci chilometri. A fine gennaio comincerà la seconda fase del progetto, tappa che continuerò a raccontare sul blog».

Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 10:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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