L'antica biblioteca creata dal prete che temeva di essere sepolto vivo

Lunedì 9 Aprile 2018 di Paola Treppo
L'antica biblioteca di Gemona del Friuli e l'Archivio storico del Comune

GEMONA DEL FRIULI (Udine) - ​Un tesoro d'arte e di storia la Biblioteca Glemonense, fondata nel 1885 per volontà di don Valentino Baldissera che le conferì il suo patrimonio librario; un uomo che, al di là della sua formazione religiosa, si lasciò affascinare dai terribili racconti orror di Edgar Allan Poe sulle morti apparenti.

L'incunabolo stampato a Venezia nel 1482
Oggi questa storica biblioteca conta quasi 100mila unità bibliografiche, a partire da un incunabolo stampato a Venezia nel 1482. L'archivio antico raccoglie, poi, delle serie archivistiche integre a partire dal 1300. Rari e di grande interesse gli statuti del 1381, il carteggio ufficiale della Comunità, i documenti in pergamena dal 1214, i quaderni che rappresentano i prodromi dell'uso scritto della lingua friulana risalenti al XIV secolo.

Cinque piani e un caveau
​La biblioteca, curata dalla conservatrice Loredana Bortolotti, è organizzata su 5 piani, due dei quali sono dedicati alla parte antica e conta un caveau dove sono conservati i manoscritti più preziosi, conservati in ambiente protetto e consultati da esperti e ricercatori di tutto il mondo. Ricchissima la collezione di cartine e atlanti geografici. 
 

 


La vecchia sede della Società operaia 
Inizialmente la biblioteca si trovava in un altro edificio di Gemona che era la sede della Società operaia dove si svolgevano anche i corsi di formazione per i giovani. Di quel periodo si conservano, tra gli altri, le tavole didattiche di Calligaris dedicate al ferro battuto. Tavole che fecero scuola: inferriate e creazioni che si riferiscono a questi modelli si trovano ancora oggi in residenze private, chiese ed edifici di tutto il Friuli.

Il lavoro di una vita
​Don Valentino Baldissera, cui è dedicata la biblioteca, era un uomo colto e di famiglia ricca; è lui che mette mano all'archivio della Comunità, un lavoro immane che durerà per tutta la sua vita. In casa conservava 8mila volumi che poi scelse di donare al Comune per la creazione di una biblioteca pubblica. Il suo sogno si avvererà nel 1885.

Il fascino dei racconti di Edgar Allan Poe
Nella collezione di testi di don Valentino, contrariamente a quello che si può pensare, non si elencavano solo libri religiosi ma anche classici romanzi del periodo, come i racconti di terrore di Edgar Allan Poe. Si racconta che il fascino che esercitarono queste letture, portò Baldissera a chiedere di essere seppellito tre giorni dopo la sua morte, per timore di risvegliarsi da uno di quelli che potevano essere, non poi così rari, i casi di decessi solo apparenti. Aleggiava, insomma, nella sua mente, il timore di essere sepolto vivo

I danni del terremoto e la nuova sede
​La biblioteca unì il fondo Baldissera a quella della Società operaia. Un patrimonio immenso che ha resisto anche al disastroso terremoto del 1976. Allora gli spazi dell'edificio crollarono e la pioggia "annegò" molti testi. La maggior parte furono salvati e restaurati. Per un periodo furono portati a Gorizia per poi rientrare a Gemona dopo la ricostruzione post sisma. L'archivio storico è uno dei pochi in regione a conservare, in maniera ininterrotta, tutti i documenti della Comunità - Comune dal 1300 a oggi.

La biblioteca oggi 
La biblioteca, per il resto, è aperta normalmente al pubblico.
Ha una dotazione libraria di quasi 70mila titoli di cui oltre 44mila disponibili al prestito e oltre 25mila per la sola consultazione interna. Il materiale della Sezione antica e storica può essere consultato solo su prenotazione. Il catalogo informatizzato contiene quasi 34mila titoli ed è consultabile anche da casa accedendo al sito www.infoteca.it.

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 13:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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