Caffè Contarena al capolinea, troppi debiti col Comune: «Costretti dal sindaco a depositare un concordato»

Venerdì 14 Ottobre 2022
Il caffè Contarena

UDINE - La società che gestisce lo storico caffè Contarena, dopo una battaglia fra ricorsi e controricorsi con il Comune di Udine, proprietario dei locali, ha presentato mercoledì un concordato in bianco in continuità. Lo ha reso noto Edoardo Leone, amministratore della Spritz Time, che si è sentito posto davanti al bivio fra «fallire non potendo far fronte al pagamento integrale di quanto richiesto in unica soluzione oppure presentare un concordato in bianco in continuità» per risolvere l'impasse.

Ieri, all'udienza davanti al giudice fallimentare, spiega sempre Leone, «abbiamo chiesto il termine di legge di 60 giorni per presentare il piano concordatario. Loro si sono riservati».

LA SOCIETÀ
In una nota inviata ai media ieri Leone scrive: «Il sindaco ieri (mercoledì 13 ottobre ndr) mi ha costretto a depositare un concordato in bianco in continuità per superare la crisi nella quale oggi ci troviamo. La cosa pazzesca, che non può trovare ragioni nell'ottica di convenienza dell'ente, è che l'istanza di liquidazione giudiziale è stata promossa proprio dal Comune di Udine nella persona del sindaco». Leone fa delle ipotesi per esporre le sue perplessità: «Se falliamo il Comune di Udine non incasserà i suoi crediti ma dovrà pagare alla curatela tutto quello che verrà deciso nelle cause (non è possibile compensare debiti del fallito con crediti maturati dalla curatela). Se il concordato avrà un piano sostenibile che verrà omologato, il Comune di Udine verrà pagato nella percentuale dei chirografi (affitto d'azienda non ha privilegio) ma dovrà pagare tutto quanto verrà deciso nelle cause». Per questo, da residente udinese, aggiunge Leone, «chiedo pubblicamente a Fontanini che si prenda l'impegno di pagare con i soldi suoi e non quelli della città di Udine i danni che la vicenda del caffè Contarena» potrebbe procurare (secondo la tesi di Leone, visto che molte vicende devono essere ancora decise nelle aule giudiziarie) «all'ente, visto che si sarebbe potuto evitare tutto fino dal primo giorno, sedendosi a un tavolo come sempre da me richiesto», scrive Leone. L'amministratore di Spritz Time, inoltre, rileva di aver inviato una mail l'11 ottobre a Fontanini, al vicesindaco Michelini e all'assessore Olivotto, tra gli altri, per rappresentare la situazione, non ricevendo «nessuna risposta». Leone, nel testo inviato ai media, parla di un presunto «accanimento contro la mia società». «Ho appreso che ad altri esercenti morosi il Comune di Udine ha concesso piani di rientro, avendo trovato dialogo e disponibilità mentre noi abbiamo dovuto impugnare le cartelle con un articolo 700 in tribunale civile, per ottenere una rateazione», scrive Leone.

Secondo lui, il Comune di Udine, se le aule di giustizia dovessero dare ragione alla sua società, potrebbe rischiare «un danno di oltre 400mila euro» (come si legge nella lettera inviata l'11 ottobre), fra il minor incasso del 2019 a causa della riduzione di attività che sarebbe stata determinata dai lavori di rifacimento dell'impianto elettrico e di riparazione dei banchi frigoriferi e della cappa di aspirazione (la causa è ancora in itinere), «i danni dei 3 giorni di chiusura ingiusta a dicembre 2020» quando la Polizia locale contestò delle violazioni delle misure anti-assembramento (recentemente il giudice di pace ha annullato la sanzione) e «la differenza di valore dell'azienda dal momento in cui è stata presa e verrà riconsegnata». Una cifra non distante è quella che il Comune reclama per i canoni non pagati. «Abbiamo sempre chiesto di compensare interamente il nostro debito, ma in caso di fallimento questo non potrà più avvenire», sostiene Leone.

IL SINDACO
Il sindaco Pietro Fontanini non ci sta a passare per uno che non vuole il dialogo. «Con la sua società, siamo davanti ai magistrati, sia del Consiglio di Stato sia del Tribunale civile ordinario, sia della Commissione tributaria ordinaria di primo grado, cosa vuole che parli con Leone se dobbiamo parlare attraverso le aule di giustizia? Ci ha fatto più cause. Non c'è la possibilità di dialogo personale». Leone le chiede di pagare di tasca sua eventuali danni che potrebbero prodursi per il Comune. «Questa è la sua tesi. Senz'altro noi vantiamo un credito di 400mila euro. Poi lui, perché abbiamo fatto dei lavori, dice che ha avuto un danno. Noi abbiamo detto che ce lo dimostri. A questo punto deve dimostrarlo al giudice. Noi abbiamo una tesi diversa». La rateizzazione? «Se non paga, cosa vuole rateizzare... Ha pagato un mese, poi ha fermato tutto. Avevamo concesso la rateizzazione tempo fa, ma non ha mantenuto questi impegni. Siamo davanti alle aule di giustizia», sostiene Fontanini. Leone lamenta che ad altri è stato concesso un piano di rientro. «Certo, ma lui ha un debito ormai troppo grande», rileva il sindaco.

 

Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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