Baby profughi in hotel a Grions del Torre: arrivano i Nas. Il sindaco: «Sporcizia e sovraffollamento»

La onlus: "Le parti comuni erano sporche, ma le camere erano pulite"

Sabato 26 Novembre 2022 di Camilla De Mori
Povoletto, baby profughi in hotel
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POVOLETTO - È bufera a Povoletto sulla situazione di una ventina di minori stranieri non accompagnati accolti in una struttura di Grions del Torre, a pochi giorni da un'ispezione dei carabinieri del Nas, avvenuta la scorsa settimana. Il sindaco di Povoletto, Giuliano Castenetto, parla di «sporcizia» e di sovraffollamento («I Nas ne hanno trovati 21 ma la capienza di quella struttura, secondo la legge regionale 44, è di 11 posti letto», sostiene il primo cittadino).

Michele Lisco, presidente di Aedis, cooperativa sociale onlus con 12 centri in Fvg, che in quell'edificio, di proprietà di un'altra società, è «in regime di albergaggio», sostiene che «le parti comuni al momento dell'ispezione effettivamente non erano pulite, ma le camere erano a posto» e che «non c'è nessun sovraffollamento: a noi è stata data per 29 posti. Adesso i ragazzi sono 20. Al momento della visita dei Nas erano 21. Minori non accompagnati pakistani, afghani ed egiziani, in media sui 17 anni, affidati da vari Comuni, da Como a Milano, Genova e Bergamo, ma anche della regione».


IL SINDACO
«Siamo preoccupati. Avevamo ricevuto delle segnalazioni. Abbiamo informato Prefettura e Questura. Poi, la settimana scorsa c'è stata l'ispezione dei Nas. Abbiamo fatto anche una segnalazione ai vigili del fuoco, perché facciano le loro verifiche. Il 30 novembre faremo un'assemblea pubblica con tutti i cittadini», dice Castenetto. «Ad Aedis abbiamo segnalato per conoscenza, perché per noi è alla stregua di un cliente di quell'albergo, gestito da un'altra società, una srl a socio unico». Nel mirino dei Nas, spiega il sindaco, sono finite le condizioni igienico-sanitarie. «Hanno trovato sporcizia. Diciamo che lì a mangiare io non ci sarei andato. Dal punto di vista igienico-sanitario, a giudicare dalle foto dei Nas, sembrava una di quelle situazioni in cui mandiamo i servizi sociali in situazioni disagiate», sostiene. E poi c'è la questione dei numeri. «Sulla Scia dell'albergo, la denuncia di inizio attività c'è scritto 29, ma la capienza, secondo la legge regionale 44 è di 11 posti letto, attestata dall'ufficio tecnico del Comune di Povoletto. Una capienza che può essere ampliata di un posto al massimo».


LA COOP
«A Grions siamo in regime di albergaggio - precisa Lisco della Aedis, che in regione gestisce quasi 140 minori -. Prendiamo le stanze e paghiamo una quota pro capite pro die al gestore dell'albergo». «I minori ci sono stati affidati da vari Comuni italiani. Perché un albergo? Sono strutture temporanee, per far fronte alle richieste dei sindaci, che quando sono in difficoltà ci supplicano di tenere i minori. In quel caso dobbiamo ricorrere a queste strutture, previo consenso del Comune inviante. Qui li teniamo per massimo 90 giorni e poi li spostiamo: o li collochiamo in uno dei nostri 12 centri oppure li riprende il Comune e cerca un altro posto». Delle strutture gestite da Aedis, precisa Lisco, «questa è l'unica che usiamo come un polmone, da un anno e mezzo». Sulla capienza, ribadisce, «dal verbale dei Nas, la richiesta che ha fatto il gestore dell'albergo è per 29 posti. Poi, possono esserci dei refusi, dicono. Ma a noi è stato dato per 29 posti. Quindi, secondo noi non c'era sovraffollamento. Abbiamo l'attestazione dell'Azienda sanitaria che l'anno scorso è venuta a fare due visite e ha accertato lo stato dell'arte concedendoci la possibilità di accogliere». E le condizioni igieniche che sarebbero state giudicate tutt'altro che ottimali? «Secondo i Nas parecchi punti erano sporchi. Delle camere nel loro verbale non viene detto nulla. Erano pulite: sono gestite dai ragazzi con gli educatori, che sono 3 che si alternano. Con bagno e televisione, con una cucina di ottimo livello. Le parti comuni effettivamente non erano pulite. Avevamo già dato un avviso al gestore, che ha avuto dei problemi familiari e ha trascurato quest'obbligo. Allora siamo intervenuti noi, perché non possiamo rischiare. E, neanche a farlo apposta, sono arrivati i Nas. Ma se fossero venuti il giorno dopo, avrebbero trovato tutto perfetto», sostiene Lisco. «I Nas - prosegue il referente della cooperativa - ci hanno chiesto dei documenti sui nostri dipendenti, che stiamo consegnanti ai carabinieri. Sono tutti in regola. Abbiamo certificato tutti i nostri dipendenti, istruiti in materia antincendio e di primo soccorso». Quindi, Lisco sbotta: «È tutta una manovra politica. La verità è che il Comune è insofferente rispetto alla presenza degli stranieri, ancorché minori e stratutelati. Nella comunità c'è chi ha insinuato che la presenza di questi ragazzi avrebbe arrecato danni con furti. Ma non è vero, come dimostra il fatto che non c'è stata nessuna denuncia. Che il sindaco lo dica chiaro e tondo che non vuole avere gli stranieri».
 

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