Due cigni trovati morti nella laguna di Marano: erano positivi al virus dell'aviaria

Martedì 21 Febbraio 2023 di Loris Del Frate
Foto di Jürgen da Pixabay

MARANO LAGUNARE (UDINE) - Si riaffaccia in Friuli Venezia Giulia l'incubo aviaria. Nei giorni scorsi, infatti, nella laguna di Marano alcuni pescatori hanno visto in acqua due cigni morti. Da qui la segnalazione alle guardie forestali che si sono recate sul posto e li hanno raccolti. I due animali sono stati portati all'istituto Zooprofilattico dove sono stati fatti gli accertamenti per cercare di verificare la causa della morte. Gli esami non hanno lasciato dubbi: i due cigni, infatti, sono deceduti a causa del virus dell'influenza aviaria. Erano positivi al virus.


LA MOBILITAZIONE
A quel punto sono stati immediatamente potenziati i controlli all'interno della rete degli allevamenti di animali volatili presenti nell'area della bassa friulana perché se il virus dell'aviaria dovesse entrare in un allevamento, sarebbe necessario abbattere tutti i capi.

Le prime analisi fatte sino ad ora non hanno fortunatamente dato esiti positivi. Gli accertamenti, insomma, hanno scartato altri casi sul territorio regionale. Gli accertamenti, in ogni caso, saranno riproposti almeno una volta a settimana.


L'ESPERTO
Il direttore del servizio di sanità pubblica del Friuli Venezia Giulia, Manlio Palei, getta però acqua sul fuoco. «Si tratta di fauna selvatica e quindi come tale non deve creare allarmi perché non ha alcuna affinità con gli animali da allevamento. Non è la prima volta che nelle zone di laguna, dove arrivano gli uccelli migratori, si trovano animali infettati con il virus dell'influenza aviaria. In questo caso i due cigni molto probabilmente si erano fermati nella zona lagunare per riposarsi e mangiare, ma erano già malati e quindi già colpiti dal virus. Sono morti qui. Come detto - spiega - che nelle aree lagunari quando ci sono i periodi di passaggio capita di trovare qualche uccello migratore morto a causa dell'aviaria. È già successo in passato senza che questo abbia creato alcun problema agli allevamenti. Ovviamente i controlli che in ogni caso, indipendentemente dalle positività riscontrate, sono sempre attivi, proseguiranno negli allevamenti in maniera ancora più mirata e massiccia. Nel complesso, però, direi che possiamo stare tranquilli».


I CIGNI
Non si sa quanti giorni prima i due animali trovati morti nelle acque della laguna di Marano e positivi al virus, fossero arrivati in regione. Di sicuro i cigni si sono fermati per rifocillarsi, ma probabilmente erano già stanchi perché minati dalla malattia. Non a caso si tratta di animali che volano in gruppo, mentre in questa occasione sono stati trovati da soli. Questo significa che gli altri erano già partiti. Sporadico e non allarmante, è stato considerato anche il contatto dei due cigni malati con gli altri uccelli migratori e stanziali che si trovano nella laguna di Marano.


L'ALLARME
Intanto l'allarme aviaria è stato decretato in diversi Paesi tra cui il Sud America, Argentina e Uruguay che hanno dichiarato l'emergenza sanitaria. Non a caso l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha esortato tutti gli Stati interessati dalla migrazioni di alzare il livello di sicurezza perché anche se al momento il rischio è basso non si può presumere che rimarrà tale e c'è la necessità di prepararsi a qualsiasi cambiamento.


L'EPIDEMIOLOGO
«L'aviaria è sempre esistita - spiega Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell'Università Campus Bio Medico di Bologna - e in numeri purtroppo anche molto alti. Ma il punto significativo è che la trasmissione tra soggetti umani non è ancora stata dimostrata, si annovera finora soltanto il contagio a contatto diretto con l'animale infetto ed esiste uno spillover, invece, tra animali mammiferi. Non dobbiamo quindi allarmarci, importante e necessaria è l'attività di sorveglianza messa in atto dagli istituti zooprofilattici che negli anni a livello nazionale hanno permesso l'identificazione della circolazione di ceppi di influenza aviaria e il loro contenimento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci