Lo stop delle auto tedesche frena Automotive Lighting: a Tolmezzo cassa per 840 persone

Giovedì 10 Marzo 2022 di Davide Lisetto
Lo stop delle auto tedesche frena Automotive Lighting: a Tolmezzo cassa per 840 persone

TOLMEZZO - Agli stop che stanno procedendo alternati a periodi di produzione delle grandi imprese friulane del comparto metallurgico e alla filiera dell'acciaio ora si aggiunge anche il comparto dell'automotive. Le conseguenze della guerra in Ucraina continuano a creare pesanti contraccolpi per l'industria e per l'economia del Friuli Venezia Giulia. La Marelli Automotive Lighiting di Tolmezzo ha infatti annunciato ieri mattina la richiesta di cassa integrazione ordinaria per lo stabilimento di Tolmezzo. L'istanza è stata avanzata (come solitamente avviene per prassi) per tutti i dipendenti salvo poi valutare la necessità e stabilirne le modalità di utilizzo anche attraverso l'accordo sindacale. Il provvedimento riguarderà dunque quasi 840 lavoratori. E il periodo previsto dalla direzione aziendale va dal prossimo 14 marzo al 9 aprile.
Nella richiesta - trasmessa ieri mattina alle organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uilm - si parla di una significativa riduzione di ordini dai maggiori clienti. La comunicazione di ieri si ferma a queste poche righe. Nel vertice di oggi la situazione, molto probabilmente, sarà maggiormente dettagliata dalla direzione alle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici. «Ci sarà fornita qualche informazione in più - sottolinea Fabiano Venuti della Fim Cisl regionale - e valuteremo come utilizzare l'ammortizzatore sociale». La cassa partirà il 14 marzo e proseguirà per quasi quattro settimane. La Automotive Lighting di Tolmezzo in quest'ultimo periodo aveva aumentato le commesse.

Il brusco stop - questa è l'ipotesi che prevale tra le organizzazioni sindacali, ma oggi potrebbe trovare una conferma nel vertice con la società - potrebbe essere causato dalla frenata della produzione delle maggiori case automobilistiche tedesche (Audi, Mercedes, Porsche) che non riceverebbero più alcuni componenti proprio dall'Ucraina. In particolare i grandi marchi tedeschi dell'auto (che sono storicamente i clienti dell'azienda di Tolmezzo che produce i fanali posteriori proprio nel segmento premium) non riceverebbero più i cablaggi elettrici dalle aziende fornitrici dell'Ucraina. Forniture fondamentali per gli impianti tedeschi in cui si producono le ammiraglie e i suv di Audi, Mercedes, Porsche. Auto di lusso sulle quali vengono montati i fanali posteriori stampati e realizzati nell'azienda della Carnia. Di certo c'è che dalla Germania le società automobilistiche hanno annunciato alcuni fermi produttivi. La catena - partita dal blocco di fornitore ucraine a causa delle bombe che cadono sul Paese - si è allungata fino in Germania e da lì fino a Tolmezzo. «Crediamo - spiega Maurizio Marcon, segretario regionale Fiom-Cgil - che questa possa essere la causa che ha spinto l'Automotive a chiedere, precauzionalmente come ci è stato riferito, la cassa integrazione per quattro settimane. Si valuterà come utilizzarla e si capirà se sarà necessario fermare solo una parte o tutta la produzione usando l'ammortizzatore a rotazione». Resta il fatto che la crisi internazionale Russia-Ucraina dopo le fonderie rischia di fermare anche la filiera dei componenti dell'auto. Intanto, la morsa dei costi energetici fermerà per una settimana (l'accordo con le Rsu di stabilimento è stato formato ieri, come ha confermato la Fiom Fvg) anche alcuni reparti della Faber di Cividale. L'azienda, occupa circa trecento dipendenti, produce bombole. Gli impianti, con forni per la fusione, sono di tipo energivoro. Ed è proprio l'aumento dei costi dell'energia elettrica e del gas che ha costretto l'azienda a rallentare la produzione per una settimana.

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