Artigiani, un'azienda su venti colpita dalla criminalità, ma la piaga è in calo

Sabato 13 Aprile 2019 di Antonella Lanfrit
foto di repertorio
UDINE - Settecento aziende artigiane, sulle quasi 14mila operanti in provincia di Udine, hanno subito episodi più o meno gravi di criminalità, pari cioè al 5,5% (poco più di una su venti). È questo il risultato dell'indicatore che Confartigianato Udine ha inserito anche nell'ultima indagine congiunturale realizzata dal proprio Ufficio Studi, volta a monitorare l'azione della criminalità nei confronti delle proprie aziende associate. Rispetto all'anno scorso, la diminuzione delle imprese che hanno subito furti, tentati furti, rapine, danneggiamenti e truffe è evidente, poiché si è passati da un 9,2% a un 5,5%, anche se, ovviamente, per chi subisce il danno la gravità del fenomeno resta.
«La diminuzione dell'incidenza si è verificata per diversi motivi analizza il presidente di Confartigianato Udine, Graziano Tilatti -. Indubbiamente c'è stata una intensificazione dei controlli da parte delle forze dell'ordine che presidiano il territorio. Inoltre può aver inciso, nella flessione rilevata da qualche anno a questa parte, anche la diminuzione dei cantieri attivi. L'auspicio ora è che si possano aumentare i controlli, per ottenere risultati ancora migliori».
LE ZONE CALDE A rispondere è stato il campione delle 600 imprese intervistare in occasione dell'indagine congiunturale e le risposte hanno evidenziato anche che ci sono alcune aree della provincia più calde di altre. Geograficamente il triangolo più spesso preso di mira è collocato nella Bassa Friulana, con l'aggiunta di alcuni altri territori privilegiati dagli autori di atti criminali. Vi sono altre zone, invece, che risultano quasi immuni da fenomeni criminosi e forse, a sorpresa, la città non è l'area più bersagliata. Nello specifico, la classifica comunale per segnalazioni di criminalità, vede ai primi tre posti gli artigiani dei Comuni di Muzzana (il 18,2% degli intervistati afferma di aver subito la criminalità nella propria impresa), Pocenia, con la denuncia del 15,2% degli intervistati e Martignacco, con il 14,5%. L'incidenza è comunque elevata a cavallo tra Medio Friuli e Bassa Friulana, interessando anche Talmassons, Castions di Strada, Pocenia, Palazzolo dello Stella e Ronchis.
«Resta ancora da capire - osserva il presidente Tilatti - perché quell'area sia così esposta ad atti di criminalità. In ogni caso, nella zona, tanto più sono colpite le imprese tanto meno lo sono le famiglie, in rapporto con il resto del territorio». 
LE AREE TRANQUILL E A fronte di queste aree da bollino rosso, ve ne sono altre, in provincia di Udine, quasi bianche. Messi tra parentesi l'Alto Friuli e l'area delle Valli del Natisone, dove i Comuni non raggiungono il numero minimo di 20 interviste ed è stato quindi impossibile misurare in modo affidabile il fenomeno, le zone più virtuose si sono rilevate essere i comuni di Basiliano (1,7%), Pavia di Udine (1,4%) e San Daniele (1,2%), che risulta il comune con la minor percentuale di segnalazioni per criminalità di tutta la provincia. Tra l'1,2 e il 5 per cento di denunce si collocano anche i comuni di Codroipo e Cividale, mentre rientrano nella zona rossa anche Faedis, Reana e Ruda e Forgaria nel Friuli. Nella fascia 5-10%, di aziende artigiane che hanno subito danni da criminalità, si trova Udine (solo quindicesima nella classifica complessiva), insieme a Gemona, Malborghetto e Manzano. Rientrano nella fascia nera, cioè sopra il 15%, solo due Comuni: Muzzana e Pocenia.
«In generale possiamo dire di essere davanti a un fenomeno contenuto e in diminuzione, rispetto agli anni scorsi - considera Tilatti -, tuttavia la guardia deve restare alta, sperando in una sempre maggior azione di prevenzione e controllo da parte degli organi preposti. 
 
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