Appalti, via al piano Fedriga: patto d'onore anti-corruzione con le imprese

Lunedì 11 Febbraio 2019 di Maurizio Bait
Appalti, via al piano Fedriga: patto d'onore anti-corruzione con le imprese
TRIESTE - Passare dalle parole scritte nelle norme ai fatti concreti con un patto d'integrità per assicurare la piena correttezza degli appalti pubblici in Friuli Venezia Giulia. Lo prevede una delle misure adottate dalla Regione con il Piano triennale anti-corruzione e per la trasparenza approvato dalla Giunta su proposta del presidente Massimiliano Fedriga. Nel corposo documento, elaborato dalla Direzione generale della Regione a cura del dirigente responsabile dell'anti-corruzione, Mauro Vigini, si spiega a chiare lettere che il Patto di Integrità è un impegno sottoscritto tra l'Amministrazione appaltante e l'impresa che intende partecipare a una gara per l'affidamento di lavori, servizi e forniture. Tale accordo stabilisce veri e propri obblighi di lealtà, trasparenza e correttezza che le parti dovranno osservare in tutte le fasi dell'appalto, dalla partecipazione all'esecuzione contrattuale.
 
NORME STRINGENTI Non solo: allo scopo di rendere ancora più stringente la lotta a qualsiasi rischio di corruzione o scarsa trasparenza, il patto prefigurato dalla Regione costituisce un allegato essenziale dei documenti di gara, e in caso di aggiudicazione un allegato essenziale del contratto.
L'impresa che dovesse venir meno agli obblighi sottoscritti comporterebbe una serie di conseguenze sul piano giuridico, tra cui l'esclusione dalla partecipazione alla gara, la revoca dell'aggiudicazione (nella fase precedente la stipula del contratto di appalto) o la risoluzione del contratto (nella fase successiva alla stipula del contratto di appalto). Il patto d'integrità sebbene sviluppi una novità importante nel sistema degli appalti pubblici sul territorio del Fvg, è in realtà una misura di prevenzione prevista dall'ordinamento nazionale e precisamente dalla legge 190 del 2012 (al comma 17 dell'articolo 1 per i cultori della materia). L'obiettivo dichiarato è contrastare meccanismi corruttivi nel sistema degli appalti pubblici, massimizzando la trasparenza e aumentando l'efficienza delle risorse impiegate, senza costi aggiuntivi o aggravi burocratici. Ma se da un la Regione, con il Piano anti-corruzione, enuncia un principio generale e manifesta un'intenzione precisa, dall'altro il patto d'integrità dev'essere ancora definito nei dettagli operativi: e siccome tale intesa dovrà riguardare tutte le stazioni appaltanti che agiscono nell'ambito dell'Amministrazione regionale, per la corretta elaborazione del documento è necessario il coinvolgimento di più attori del sistema, anche a diversi livelli istituzionali. Per tale ragione il Piano prevede che quest'anno sia avviato un tavolo di confronto e lavoro finalizzato alla stesura di un modello standard di Patto di integrità, tecnicamente corretto e ampiamente condiviso tra le varie strutture regionali. Il tavolo prevede la presenza necessaria del responsabile regionale della trasparenza e di prevenzione della corruzione, nonché della Direzione centrale Infrastrutture e Territorio, della Direzione centrale autonomie locali, sicurezza e politiche dell'immigrazione e del Servizio centrale unica di committenza, tuttavia si prevede il coinvolgimento di ogni altra struttura, ente, agenzia regionale o istituzione pubblica che possa fornire un contributo in materia. INCARICHI E SOFFIATE Il Piano triennale anti-corruzione si propone di migliorare la riservatezza e l'agilità procedimentale del cosiddetto whistleblowing, ovvero i casi di segnalazioni riservate di dipendenti dell'Amministrazione pubblica che segnalano anomalie in capo alle strutture, in questo caso regionali. Prevista anche la piena conferma del principio di rotazione periodica delle figure dirigenziali per evitare vischiose incrostazioni dovute ai periodi eccessivamente lun ghi di permanenza nella gestione di un determinato settore e delle relative risorse. E previsto, del pari, anche un sistema più stringente di mappatura e analisi dei processi amministrativi interni alla Regione assieme a un monitoraggio dei tempi di evasione delle pratiche. Il documento varato dalla Giunta regionale ha conseguito il preventivo parere positivo dell'Osservatorio regionale anti-mafia. Maurizio Bait © RIPRODUZIONE RISERVATA
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