Nella villa di Badoglio, a Nordest: «Vi racconto la storia di mio nonno»

Mercoledì 1 Novembre 2017 di Paola Treppo
Alessandro Badoglio nella sua villa museo di Flambruzzo a Rivignano, in Friuli
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RIVIGNANO TEOR (Udine) - «Mio nonno? Ho un ricordo dolcissimo, di lui. Mi teneva sulle ginocchia che ero solo un bambino. Amavo il suo sguardo pieno di affetto, le sue coccole. Ma sapeva essere anche molto severo. Come quella volta che io e i miei fratellini ci eravamo messi in testa di ficcare il naso nella stanza delle sue armi. Eravamo piccoli e curiosi, pensavamo non ci fosse nulla di male, di pericoloso: quante ne abbiamo sentite dal nonno, allora. Ci aveva scoperto e s’era arrabbiato come non mai».
 

 


Seduto sul divano della sala di lettura della dimora storica di Flambruzzo di Rivignano, un paese della Bassa Friulana che sorge nel cuore della zona delle Risorgive, Alessandro Badoglio, racconta di Pietro, il Maresciallo Badoglio. Un uomo d’arme, un soldato. Ma per lui prima di tutto il nonno, al di là di tutte le battaglie, della storia. Al di là di quello che c’è scritto sui libri sulla Rotta di Caporetto, quando Pietro era in Friuli, ai confini, nei tempi della Grande Guerra. Su una cassapanca antica, nella sala della lettura, dove spiccano due eleganti divise inglesi, «rosse come il fuoco, proprio come un mirino», ironizza Alessandro, c’è una foto che alle prime sfugge: è un’istantanea in bianco e nero di lui, un pargolo, con il nonno, che lo guarda con amore.

Un pezzo di storia d’Italia
Un pezzo di storia d’Italia raccontata in un altro modo, diverso, inedito. Svelato dall’intimità di uno sguardo d’amore, quello che ogni nonno ha per i suoi nipoti. Alessandro, però, da esperto di storia e da uomo colto qual è, ha deciso di regalare a tutti la vita della sua famiglia, nella sua casa medievale di Rivignano. Un castello che è un museo, dove vive con la moglie, Maria Clotilde, che accompagna con raffinatezza ed eleganza, garbo e semplicità, i turisti e i visitatori, i curiosi di storia, gli amanti dell’arte e della natura.

Le porte sono aperte, a casa Badoglio, più volte l’anno, in primavera e in autunno, quando i colori dell’immenso parco che la circonda sono più belli e suggestivi, e il gorgoglio delle olle, delle acque, unito alla musica delle fronde degli alberi secolari, ti fanno sentire il personaggio di una fiaba. Alessandro, 67 anni, erede della grande storia del nonno, gli ha dedicato una sala, un museo: documenti ma soprattutto immagini, che ritraggono il Maresciallo nelle sue imprese, nei suoi momenti importanti, nelle cerimonie.

È un libro di storia aperto, tra vasellame di ceramica decorata, quadri di famiglia e mobili d’antiquariato: in una immagine si vede Pietro, nella sua carica di Capo di Stato Maggiore Generale, mentre assiste alle manovre dell’Armata Aerea con l’allora Ministro dell’Aeronautica Italo Balbo; è il l’agosto del 1931 e siamo a Molina di Quosa, vicino a Pisa. Due passi ancora ed ecco il nonno di Alessandro qualche anno dopo, il 26 settembre del 1937: qui Pietro è ritratto con Benito Mussolini, Hitler, il Generale Werner von Blomberg; sono le grandi manovre della Wermacht, a Meklemburgo, nel nord della Germania. E nella stessa foto, unica, si intravvede, in secondo piano, con il binocolo, Hermann Göring, comandante della Luftwaffe.

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Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 09:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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