Indagine sull'aeroclub in Comina, la Finanza si presenta in Municipio

Venerdì 12 Marzo 2021 di Cristina Antonutti
Inchiesta sull'aeroclub, la Finanza in Municipio

 PORDENONE - L’inchiesta sulla gestione dell’Aeroclub Pordenone onlus ieri ha portato la Guardia di finanza anche in Comune. L’attenzione degli investigatori si è concentrata sul “dossier Comina” che si trova negli uffici comunali dell’assessorato al Patrimonio e infrastrutture di via Bertossi. La richiesta di acquisizione atti non arriva soltanto dalla Procura di Pordenone, a firma del pm Carmelo Barbaro, ma anche dalla Procura della Corte dei conti di Trieste. Se da una parte si chiedono tutte quelle carte che, a partire dal 1995, potrebbero aiutare gli inquirenti a far chiarezza sull’occupazione dell’area comunale e demaniale della Comina da parte dell’Aeroclub, dall’altra si sonda l’ipotesi di un danno erariale in relazione ai canoni super scontati pagati per l’uso dell’area demaniale che si trova a San Quirino. L’Agenzia del Demanio, infatti, sta tentando di recuperare canoni per circa 299mila euro.
CONVENZIONI
L’area demaniale utilizzata per i decolli in Comina - ma anche dalla 132° Brigara Corazzata Ariete - si è estende per circa mille metri nel territorio comunale di San Quirino. Il 9 maggio 1997 il 12° Reparto Infrastrutture di Udine firma una convenzione con il Comune di Pordenone valida fino al 31 agosto 2003. Lo stesso giorno il Comune firma una convenzione in cui affida gestione della Comina, piste di volo demaniali comprese, all’Aeroclub. Il canone, alla luce dell’attività no profit e di protezione civile dell’Aeroclub, sarà di circa 670 euro al mese. Scaduto l’accordo, il Comune ne chiede la proroga. Nonostante il mancato rinnovo del contratto, si continuerà a utilizzare l’area pagando 670 euro.
IL CANONE
Il 7 marzo 2012 l’Agenzia del Demanio di Udine ridetermina il canone in 3.380 euro scontandolo del 90% in ragione delle attività di protezione civile svolte dall’Aeroclub. Ma la legge che avrebbe consentito un compenso simbolico per l’uso dell’area demaniale, era già stata abrogata. E così il 23 maggio 2015 il nuovo direttore del Demanio lo ridetermina in 43mila euro, concedendo comunque lo sconto massimo previsto dalla nuova legge, pari al 10%. La cifra è importante e mette in difficoltà l’amministrazione pubblica. A luglio 2019 si troverà un accordo con Difesa Servizi Spa per un canone di annuo poco più di 15mila euro. Tutto risolto? No, perchè Roma trova delle criticità, a cominciare dal fatto che il contratto è stato firmato da un Comune per uno spazio da destinare ad attività di protezione civile in un territorio comunale che non è il suo. L’area non è stata ancora consegnata. Nel frattempo la Finanza continua a indagare e l’Agenzia del Demanio manda il conto.
GLI ARRETRATI
Il Demanio si fa vivo tra novembre e dicembre 2019 chiedendo al Comune 8.363 euro per le annualità che vanno da marzo 2012 a aprile 2015 e 180.557 per il periodo da aprile 2015 e dicembre 2019. Poi si accorge che la somma per il periodo precedente non è stata ricalcolata sulla base del nuovo canone (43mila euro) e corregge la cifra in 118.673. Il Comune chiederà una sospensiva alla luce del nuovo contratto stipulato a Roma e del fatto che l’area non viene usata. Si aprirà anche un braccio di ferro al Tar per l’accesso agli atti del Demanio, vinto dal Comune.
AREA COMUNALE
La Finanza dovrà approfondire anche la concessione gratuita dell’area comunale della Comina all’Aeroclub e ad Alpi Aviation, l’azienda che l’ha utilizzata per poter decollare con i suoi velivoli transitando dal confinante stabilimento.

Nei carteggi e nei documenti acquisiti ieri in Comune gli inquirenti cercano risposte a situazioni che al momento non hanno alcun profilo penale. Sul danno erariale la partita è invece aperta in Corte dei conti.

Ultimo aggiornamento: 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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