Quale sarà l'impatto economico dell'Adunata alpina? L'ateneo friulano apre un caso di studio: al via la prima fase

Ex rettrice dell'università Cristiana Compagno: "Effetto moltiplicatore, 1 euro speso ne genera 2,5"

Venerdì 24 Marzo 2023 di Camilla De Mori
Ateneo friulano caso studio Adunata

Quale ritorno economico e d’immagine avrà l’adunata alpina in programma a maggio a Udine? Le indicazioni “storiche” «dicono che c’è un effetto moltiplicatore per cui ogni euro speso da un partecipante al raduno ne genera 2,5», come spiega la docente universitaria ed ex rettrice dell’ateneo friulano Cristiana Compagno. E solo questo basterebbe a capire il giro d’affari che ruoterà attorno a questo maxi evento che proietterà il Friuli e la sua “capitâl” sotto gli occhi di tutta Italia, con una presenza stimata di oltre mezzo milione di persone e una ricaduta, anche futura, in termini turistici. L’Università Cattolica del Sacro Cuore a suo tempo aveva fatto uno studio prendendo ad esame l’Adunata di Piacenza del 2013: in quel caso il giro d’affari complessivo era stato stimato in 120 milioni di euro. Ma, per il raduno udinese Compagno non si sbilancia: «Dobbiamo aspettare i dati». Per capire meglio l’effetto che farà l’adunata non solo sui portafogli ma anche sull’ambiente e sulla società che la ospitano, un aiuto arriverà dal progetto di ricerca avviato dall’Università di Udine grazie alla convenzione siglata ieri con l’Ana a Palazzo Antonini Maseri.


LA RICERCA
Lo studio avrà due step: la prima fase, che partirà nei prossimi giorni, sarà dedicata alle “aspettative”, per capire quanto gli alpini prevedano di spendere per mangiare, soggiornare, ma anche per fare acquisti e per le visite culturali. Nella seconda invece, a evento concluso, si tireranno le somme sulla spesa sostenuta in città e sul territorio dai partecipanti e sull’impatto ambientale dell’adunata. Saranno poi organizzati dei focus group dedicati a istituzioni, negozianti, ristoratori e cittadinanza, con l’utilizzo di «una metodologia più qualitativa, per capire quali sono i livelli di percezione dell’adunata», come spiega Compagno, che è responsabile scientifica della ricerca. Il nucleo del progetto, però, sarà affidato a un questionario di una ventina di domande, che sarà diffuso a livello nazionale attraverso la app “Adunata alpini dell’Ana”, con un potenziale bacino di intervistati di centinaia di migliaia di persone. «Quanti questionari pensiamo di ricevere? È difficile dare una prospettiva adesso, ma ci aspettiamo di riceverne diverse migliaia. Siamo ottimisti». Il questionario sarà articolato in «quattro sezioni, dal profilo sociodemografico alla provenienza all’orientamento di spesa. Dal punto di vista scientifico è molto interessante approfondire l’impatto di un grande evento come questo sulla comunità. Basta pensare quante persone saranno coinvolte: ci sono gli organizzatori, i partecipanti, la cittadinanza, i ristoratori, i commercianti... È un evento “multistakeholder” che va studiato in una prospettiva “multistakeholder”. Ha diversi livelli di impatti: la ricerca riguarda l’impatto economico, sociale e ambientale in un’ottica di sostenibilità. Indagheremo il flusso di risorse che vengono portate e che hanno un impatto moltiplicativo sul territorio. Studieremo le spese che i partecipanti faranno, dove alloggiano, dove dormono, se hanno intenzione di andare in un museo...», spiega Compagno. Se già in passato c’erano stati degli studi sull’impatto economico e sociale, il profilo che riguarda l’ambiente in un’ottica di sostenibilità è una “new entry” made in Friuli. «È la prima volta che si studia per questo tipo di eventi. È un elemento nuovo, che indagheremo sia attraverso i questionari, sia attraverso i focus group e le interviste, per capire quali saranno le emissioni di anidride carbonica, come si sposteranno i partecipanti, come saranno gestiti i rifiuti e quale consumo di acqua ci sarà».
La terza chiave di lettura riguarderà invece l’impatto sociale. «Vogliamo capire come l’adunata impatterà sulla vita quotidiana, anche in termini di valori condivisi e di entusiasmo».

Al progetto di ricerca lavorerà «un gruppo di ricerca interdisciplinare». Il rettore Roberto Pinton sottolinea che il progetto coinvolge «docenti di profilo internazionale del nostro ateneo». Grazie alla convenzione fra l’Ana e il dipartimento di Scienze economiche e sociali «sarà finanziata una borsa di studio di un giovane che sarà impiegato a tempo pieno sullo studio dell’evento - chiarisce Compagno -. Poi serviranno sicuramente dei tutor. Alla fine ci sarà un evento per la presentazione dei risultati».

Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 14:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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