Il 30 novembre non ci sarà nessun secondo acconto Irap da saldare a favore della Regione Friuli Venezia Giulia.
Il versamento è stato spostato a giugno 2021, un saldo che sarà sul valore della produzione effettiva del 2020 e non su dati storici.
LA SCELTA
«Un’operazione che consente di lasciare ora sul territorio circa 125 milioni di euro e che crediamo possa ingenerare fiducia in tutte le imprese che con coraggio continuano a produrre e a dare lavoro nella nostra regione».
L’assessore alle Finanze Barbara Zilli ha sintetizzato così la decisione assunta ieri nella seduta straordinaria della Giunta regionale presieduta da Massimiliano Fedriga e inserita nel disegno di legge dell’assestamento d’autunno che l’esecutivo ha varato lo scorso venerdì.
Il valore di questa imposta, che ora la Regione non richiede, è naturalmente destinato a entrare nelle casse regionali, poiché a saldo il prossimo giugno le aziende dovranno pagare tutto il dovuto. Intanto però possono far conto su una liquidità che in questo momento può essere messa, per esempio, in conto investimenti.
«Riteniamo si tratti di una iniziativa assolutamente doverosa che dimostra la volontà concreta di questa Amministrazione di stare vicina a chi fa impresa e garantisce l’occupazione nel nostro territorio – ha sottolineato l’assessore Zilli - Dato che secondo la normativa nazionale l’imponibile Irap per il 2020 è dato dal volume di affari di una attività realizzato nel 2019, quanto accaduto nell’anno ancora in corso richiede una importante boccata d’ossigeno per l’intero sistema produttivo del Friuli Venezia Giulia».
50 MILIONI ALLA SANITÀ
Decisione sull’Irap a parte, l’assestamento che sarà portato in Consiglio a fine ottobre porta in dote 80 milioni, dei quali 50 destinati al servizio sanitario regionale (16 milioni per spese legate al Covid; 27 milioni per l’ordinaria attività; 5 milioni per coprire i mancati introiti conseguenti all’abolizione da settembre del super ticket) e la restante quota suddivisa fra diverse voci.
Ieri se ne sono specificate altre, rispetto a quelle già rese note venerdì.
PRIMA CASA E SPETTACOLO
Quattro milioni saranno utilizzati per scorrere la graduatoria dei richiedenti contributi per la prima casa; 3,7 milioni come anticipo sul Fondo unico per lo spettacolo (Fus) in favore delle associazioni che si occupano di teatro colpite duramente dalla diffusione del coronavirus.
Come anticipato in sede di approvazione provvisoria del testo di assestamento, si mettono in conto anche fondi per la nuova legge di politica economica, la SviluppoImpresa, che sarà portata in Consiglio a novembre. Si prevedono, infatti, 5,3 milioni «a sostegno delle attività produttive», ha spiegato ieri l’assessore Zilli. Ulteriori risorse per il sistema produttivo sono i 7 milioni che si dedicano all’agricoltura: 1 milione per gli sfalci in territori montani, mentre 6 milioni andranno a integrare il Fondo di rotazione per l’agricoltura.
Confermati, naturalmente, gli stanziamenti già previsti nella prima stesura della norma: 3,5 milioni per i contratti a tempo determinato e per altre attività volte a sostenere il sistema produttivo; 500mila euro per scorrere le graduatorie per l’imprenditoria femminile; 500mila euro per i voucher per l’innovazione e risorse per gli insediamenti operativi dei consorzi. Previsto, inoltre, un milione per le borse di studio universitarie e 2,6 milioni per le infrastrutture. Non da ultimo, saranno destinati 1,2 milioni per i grandi eventi.