ARTEGNA (Udine) - Sei maggio 1976: è il giorno che ha segnato una delle più grandi tragedie del Friuli: la scossa, quella sera, ha seminato morte e distruzione. Poi il difficile percorso della ricostruzione. Prima le fabbriche, poi le case quindi le chiese. Gli ultimi a essere recuperati sono stati i castelli, alcuni dei quali oggi sono ancora cantieri, come quello di Colloredo di Monte Albano o di Prampero a Magnano in Riviera. Altri, pericolanti, ridotti a un ammasso di macerie, sono rinati e vengono sfruttati per la valorizzazione e la promozione del territorio. Un esempio il castello, detto “Castelletto” di Artegna, completamente recuperato e destinato in parte a museo, a memoria, e in parte osteria-bar, con proposte diversificate ed eventi, come la serata di Carnevale e di San Valentino.
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