TRIESTE - Aveva attirato un bambino in una cantina con la promessa di una X Box. Qui aveva abusato di lui. Dopo tre anni, oggi, 1 luglio, il tribunale di Trieste ha condannato un 36enne a 5 anni di reclusione per violenza sessuale su minore. L'uomo era accusato di aver adescato il bambino con la promessa di una consolle X Box, per poi abusarne sessualmente, oltre ad aver tentato di adescare tramite whatsapp anche una bambina, sempre undicenne, con messaggi osceni ed espliciti.
I fatti risalgono al 2017. L'uomo avrebbe attirato il bambino con la promessa del videogioco in una cantina condominiale del comprensorio Ater di Montebello. E qui avrebbe abusato di lui. Dopo il bimbo si ritirò per mesi in uno scontroso silenzio fino al tragico racconto prima alla zia e poi alla madre. Confessione poi ripetuta durante una visita al Burlo e in sede di incidente probatorio.
Il 36enne, giudicato capace di intendere e di volere, dovrà risarcire una somma di 15mila euro al minore abusato. Disposte anche pene accessorie, tra cui confisca del cellulare e interdizione ai pubblici uffici.
Sesso con un minorenne adescato in chat: imprenditore patteggia 8 mesi. La famiglia: "Una vergogna: faremo ricorso"
PEDEROBBA - Otto mesi per quell'incontro indecente avvenuto nel suo capannone e propiziato dalla conoscenza fatta in un sito internet. È la condanna inflitta a un imprenditore 48enne di Pederobba, accusato di aver conosciuto un minorenne in una chat per gay e di averlo portato, un giorno dell'estate del 2015, in un ufficio della sua azienda per compiere con lui atti sessuale.