Porto di Trieste, arriva la polizia con idranti, manganelli e lacrimogeni per sgomberare il varco occupato. Cariche e feriti, alcuni manifestanti identificati Video

Lunedì 18 Ottobre 2021 di Redazione web
La polizia di azione con gli idranti al porto di Trieste
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TRIESTE -  Il varco 4 del porto è stato definitivamente sgomberato dai manifestanti. Alcuni mezzi della polizia sono giunti questa mattina, lunedì 18 ottobre, al presidio. Circa trecento manifestanti (divenuti poi nel corso della giornata un migliaio e poi 5mila secondo i portuali) attendevano dall'altro lato del varco lungo la strada seduti a terra, intonando «La gente come noi non molla mai» e «Libertà». I poliziotti sono scesi dai mezzi in tenuta antisommossa, un funzionario ha invitato più volte i manifestanti a disperdersi «in nome della legge» poi sono stati azionati gli idranti al rifiuto di alzarsi. Durante le fasi di sgombero due manifestanti hanno accusato malori e tre agenti sono rimasti feriti. La polizia ha caricato anche con i manganelli e alcuni manifestanti sono stati identificati.

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Portuali e manifestanti inginocchiati

Alcuni portuali si sono inginocchiati davanti alla polizia. I rappresentanti della protesta hanno parlato con le forze dell'ordine per trovare una transizione pacifica. I manifestanti - tra portuali con le tute gialle e No Green pass - si sono alzati in piedi gridando libertà e chiedendo alle forze dell'ordine di arretrare. E ancora: abbiamo tutti famiglia, vogliamo il diritto a lavorare. Tra i portuali c'era anche Stefano Puzzer, leader della protesta. Alle 17 ha dichiarato: «Abbiamo verificato che ci sono state cariche al porto mentre noi eravamo dal prefetto e durante l'incontro il clima era disteso.

Noi abbiamo detto a tutti di venire in piazza Unità, dove ci sono più di 5.000 persone che hanno avuto fiducia in noi. Faremo tornare indietro le 150 persone che sono al porto, perché quello che abbiamo ottenuto ora non possiamo buttarlo via. Non vogliamo abbandonare chi è là. Ma questo incontro chiesto con il Governo è importante per i diritti. Noi parliamo per i nostri figli». Puzzer ha quindi precisato che quando arriverà la risposta del Governo sulla richiesta di incontro si deciderà il da farsi.

Gli idranti sulla folla che si abbraccia

Due dei lavoratori hanno accusato un leggero malore durante le prime fasi concitate dello sgombero. Un'ambulanza è giunta poco dopo per soccorrerli. I manifestanti quando gli idranti sono stati chiusi, si sono seduti nuovamente tenendosi per mano o abbracciandosi, mentre i mezzi della polizia hanno avanzato lentamente per poi fermarsi.

Idranti di nuovo azionati e lacrimogeni, la polizia avanza

La polizia ha nuovamente azionato gli idranti nel tentativo di scoraggiare i manifestanti dal resistere e opporre resistenza. Gli agenti e i mezzi sono avanzati lentamente, guadagnando metro su metro. Poco prima di lanciare nuovamente acqua, i poliziotti hanno tentato vanamente di alzare da terra i portuali che si tenevano per mano. Quando il secondo lavoratore ha accusato un lieve malore, la barriera di agenti allora si è aperta per farlo passare ed entrare nel porto per essere soccorso. Intanto, sono giunte altre persone nel piazzale, un migliaio in totale. Momenti di tensione quando forze di polizia e manifestanti si sono trovate corpo a corpo: sono scattate anche le manganellate degli agenti con gli scudi alzati. Alcuni manifestanti sono stati identificati. I lavoratori portuali, riconoscibili per le tute gialle, hanno costituito un cordone tra la polizia e i No Green pass per evitare appunto contatti tra le forze dell'ordine e i manifestanti e garantire dunque anche l'incolumità di tutti. La polizia ha continuato progressivamente ad avanzare e gli altri ad arretrare. Intanto, sono giunte altre persone nel piazzale - soprattutto a sostegno dei manifestanti - oltre un migliaio. Verso le 11 la polizia ha lanciato anche alcuni lacrimogeni per spingere i manifestanti verso il parcheggio del porto e liberare così l'accesso. I manifestanti si sono dispersi lungo i Campi Elisi. Alcuni hanno invitato le persone a scendere in strada e a protestare contro l'operazione di sgombero.

Verso Piazza Unità d'Italia

La polizia ha seguito i manifestanti anche lungo i Campi Elisi. Gli agenti avanzando con le camionette hanno continuato ad esplodere decine di lacrimogeni e ad attivare gli idranti. I manifestanti continuano a scandire slogan come «La gente come noi non molla mai» e «No Green pass». Qualcuno piangendo, invece, è stato portato via. Un gruppo ha invitato a raggrupparsi in piazza Unità d'ItaliaUna lunga scia di manifestanti verso le 12 si è diretta in piazza Unità d'Italia. La folla, con tamburi e scandendo i soliti slogan, si è allontanata dalla Piscina Bianchi per raggiungere il centro, attraversando via Romolo Gessi e via Locchi. Al loro passaggio alcuni residenti si sono affacciati e li hanno insultati. Il Varco 4a pranzo era praticamente sgombro, un paio di centinaia di manifestanti - tra quelli che non si sono riversati sui Campi Elisi - sono stati ricacciati nel parcheggio antistante il Varco stesso, come probabilmente era inizialmente intenzione delle forze dell'ordine. 

«Vediamo se hanno il coraggio di caricarci anche in piazza Unità d'Italia»  ha detto Stefano Puzzer, dimissionario portavoce del Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste, che è alla testa del corteo, appena entrato in piazza Unità d'Italia, intonando «La gente come noi non molla mai» e ancora 'no Green pass'. Il traffico lungo le Rive è stato bloccato dalle forze dell'ordine al passaggio del corteo. 

La lunga fila di manifestanti che è entrata in piazza Unità d'Italia in un primo momento non si è fermata in presidio ma ha continuato  il cammino. In testa al corteo, tra le varie persone, è stato notato un piccolo gruppo con sciarpe e cappucci neri e con caschi in mano. Il corteo di manifestanti poi è tornato in piazza Unità d'Italia, dove in molti, in silenzio, si sono seduti a terra

Il petardo
Un potente botto è stato avvertito chiaramente poco dopo le 17 nella zona dei Campi Elisi, lì dove questa mattina si sono verificati alcuni disordini. Subito dopo sono state sentite urla e si è visto fumo salire verso l'alto. Non è però ancora chiaro se si sia trattato di un potente petardo, di un fumogeno o di altro. La questura precisa poi che 
il lancio di un lacrimogeno all’istituto comprensivo Campi Elisi di Trieste non ha raggiunto l’interno dell'edificio ma solo il piazzale antistante, senza arrecare danni ai presenti.

La posizione del comitato lavoratori portuali

«Il CLPT condanna con molta forza l’odierno pesante intervento delle forze dell’ordine con idranti, manganelli e lacrimogeni contro una pacifica folla di manifestanti al Varco IV del Porto di Trieste. Una folla assolutamente pacifica, che in nessun momento aveva impedito il libero transito da e per il porto attraverso il Varco IV. Ringrazia i portuali per aver dimostrato ancora una volta la loro immensa generosità ed il loro grande senso di responsabilità interponendosi tra le forze dell’ordine e la folla al fine di tutelare l’incolumità di tutti ed evitare il degenerare della situazione. Il CLPT prende atto che il presidio è finito e conferma quanto espresso nel comunicato non rettificato del 16/10/2021. Conseguentemente riafferma di non aver alcuna intenzione di recedere dalla battaglia contro l’infame decreto che impone ai lavoratori di pagare per poter lavorare». 

La difesa di Salvini e Meloni

«Settimana scorsa si permette a un manipolo di neofascisti di mettere a soqquadro Roma, oggi si usano gli idranti contro i pacifici lavoratori e cittadini a Trieste. Ma al Viminale come ragionano?». Lo dice il segretario della Lega, Matteo Salvini «Idranti contro i lavoratori che scioperano al porto di Trieste. Lo stesso Governo che nulla ha fatto per fermare un rave illegale di migliaia di sbandati, nulla ha fatto per impedire l'assalto alla sede della Cgil, nulla fa per fermare l'immigrazione illegale e combattere le zone franche dello spaccio e della criminalità, che nulla fa contro le occupazioni abusive di case e palazzi privati, tira fuori dai depositi gli idranti per usarli contro dei lavoratori che scioperano pacificamente per non essere discriminati sul posto di lavoro. Così come vuole la Costituzione, così come richiesto pure dalla UE. Sindacati muti, media accondiscendenti, forze politiche di maggioranza plaudenti. Ecco in cosa stanno trasformando l'Italia». Lo afferma il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

 

Trieste torna lentamente alla normalità

I manifestanti  si sono infine concentrati davanti alla sede della Regione Fvg in Piazza Unità d'Italia in una protesta, che fonti della Prefettura definiscono "pacifica". «Non ho contezza di lavoratori del porto che partecipano alla manifestazione no vax a - spiega Antonio Pittelli, segretario della Fit Cisl del Friuli Venezia Giulia. - La stragrande maggioranza dei portuali sono attualmente operativi e le attività del porto stanno tornando lentamente alla normalità. D'altra parte era evidente fin dal principio che questa operazione avesse poco a che vedere con gli interessi dei lavoratori e molto invece con tematiche no vax no geen pass».

In serata ufficiale il numero dei  denunciati: 4 per interruzione pubblico servizio e uno per resistenza. Ci sono poi 3 agenti di polizia feriti non gravemente.

Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 09:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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