Pensionato fatto a pezzi, confessa l'ex compagna: «L'ho ucciso io»

Sabato 23 Novembre 2019 di E.B.
Pensionato fatto a pezzi, confessa l'ex compagna: «L'ho ucciso io»
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TRIESTE -  Tutto sarebbe avvenuto al culmine di una lite sul viaggio della donna nel suo paese d’origine, in Ucraina.  Le indagini, coordinate dalla Procura i Trieste – diretta da Carlo Mastelloni – hanno consentito di fare luce sul grave fatto di sangue scoperto nella giornata del 2 novembre, individuando nella compagna di Libero Foti - Olena Leri, 65enne ucraina - l’autrice dell’efferato delitto.

Nel corso di un primo contatto telefonico del 13 novembre scorso, la donna - che si trovava nella città di Čerkasy, in Ucraina - ha confermato al pm di avere ucciso il suo compagno, spiegando di avere agito per respingere tentativi di accoltellarla, poiché l'uomo si opponeva alla sua partenza. Dopo averlo colpito in testa con una bottiglia, lo ha soffocato e chiuso in alcuni sacchi neri e, dopo averlo avvolto in alcune coperte per meglio spostarlo sul pavimento, lo ha sistemato sul poggiolo. Le dichiarazioni sono state, altresì, ribadite dalla donna in altra chiamata effettuata nella mattina del 21 novembre alla presenza del legale di fiducia, del Pubblico Ministero e della Polizia Giudiziaria intervenuta.

I vari ambienti della casa erano, da subito, apparsi puliti ed in ordine: il cestino dei rifiuti vuoto e col sacco appena cambiato, il letto rifatto, oggetti e suppellettili a posto; nulla faceva pensare ad una colluttazione. Anche la salma era composta, adagiata in terra supina e accostata al parapetto, coperta da un plaid e avvolta in un copriletto in pile; sotto, il corpo chiuso in sacchi in plastica neri per l’immondizia, la testa all’interno di un altro sacco nero tenuto bloccato da un paio di collant applicati a mo’ di cappuccio e stretti intorno al collo. L’involucro era assicurato da più giri di nastro adesivo trasparente. Il corpo aveva in dosso il pigiama e la giacca da camera. Le indagini hanno accertato che dopo il delitto, la donna aveva raggiunto l’aeroporto di Venezia con un mezzo GoOpti, che aveva fatto la spesa pochi giorni prima del 12 ottobre, acquistando, tra l’altro, anche sacchi neri per l’immondizia e che aveva acquistato il biglietto aereo in data 25 settembre.  Durante le perquisizioni effettuate nell’appartamento dagli investigatori della Squadra Mobile sono stati rinvenuti non solo sacchi dell’immondizia neri ripiegati e conservati in un cassetto del soggiorno, ma anche un rotolo di nastro adesivo trasparente all’interno di un mobile della medesima stanza. Alcune tracce di sangue erano ben visibili sulla parte bassa della tenda presente, quasi a testimoniare che in quella zona era stato preparato il corpo ormai esanime; per il resto, l’appartamento appariva in ordine.


 

Ultimo aggiornamento: 20:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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