Triestini coraggiosi: il rito dell'Epifania è tuffarsi nell'acqua gelida

Venerdì 6 Gennaio 2017 di E.B.
foto di Lorenzo Giorgi
1

TRIESTE - Acqua gelida. Sferzate di Bora assideranti. Ma nulla di tutto ciò ha fatto cambiare idea al gruppo di temerari triestini che attorno alle 12.30 (un secondo gruppo di 8 persone si è invece tuffato circa mezz'ora dopo) hanno dimostrato coraggio e un briciolo di pazzia tuffandosi nel mare increspato dal vento per festeggiare l'Epifania. Ormai "el clanfin" è un rito irrinunciabile e ogni anno riscuote un ampio successo di pubblico che nonostante il gran freddo ha voluto assistere all'evento. Una ventina di impavidi ha dato dunque il meglio di sè sfidando le rigide temperature di questi primi giorni dell'anno nuovo: non solo uomini ma anche qualche intrepida donna. Tutti rigorosamente in costume e infradito. Ma con gli accappatoi pronti ad attenderli sulla spiaggia e una tenda termoriscaldata dove asciugarsi e indossare nuovamente giacconi, sciarpe e berretto. Un tuffo di pochi secondi, preceduto da una breve rincorsa e una nuotata rapida. Insomma, quanto basta per immortalare il momento dalla riva del Cedas. Non si tratta solo di una prova di coraggio e di un'occasione per stare in compagnia gustando le pietanze e le bevande calde generosamente offerte dalle signore del gruppo Facebook ""Nimdvm", che organizza l'evento, ma anche di un'iniziativa che va a braccetto con la solidarietà.

Ogni anno il tuffo viene accompagnato da una raccolta libera di fondi che poi permettono di aiutare le famiglie più bisognose della città: dalla spesa in supermercato al pagamento delle bollette. Ha voluto essere presente anche l'assessore comunale al commercio Lorenzo Giorgi che sul social network ha commentato: «Complimenti ai temerari che si sono tuffati e grazie a tutti i partecipanti che hanno raccolto fondi per beneficenza. Complimenti al gruppo per tutte le iniziative».  Soddisfatta Marjana Destefano che assieme ad Alberto Kostoris, è una delle anime dell'evento: «Contro ogni aspettativa sono venuti in tantissimi e molti tuffatori più dell'anno scorso, molto apprezzata la jota di Aurora Prelazzi e tutte le focacce e il pane delle fornarine del gruppo "mani in pasta". Anche quest'anno - prosegue - mio figlio Paolo è andato in acqua con sua somma gioia e tutti i partecipanti sono stati molto generosi con le loro offerte. Siamo stati sorpresi - conclude - di vedere arrivare membri da Verona e Trento giunti a Barcola esclusivamente per questa pazza giornata di festa».

Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 15:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci