Trieste, la Casa del popolo alla Slovenia 100 anni dopo

Venerdì 10 Luglio 2020 di Mary B. Tolusso
Trieste, la Casa del popolo alla Slovenia 100 anni dopo
TRIESTE - Era il 13 luglio del 1920 quando dall'alto di via Commerciale di Trieste, lo scrittore Boris Pahor, allora bambino, aveva assistito all'incendio che segnò buona parte della sua vita e dell'opera. Stava andando in fiamme il Narodni Dom, la Casa del popolo (o Casa della cultura) slovena, collocata all'interno dell'Hotel Balkan nel 1907, vicino piazza Oberdan (oggi in via Filzi). Un imponente edificio polifunzionale che, oltre all'hotel, ospitava una sala teatrale, uffici, banche e assicurazioni. L'incendio era la conseguenza di fatti storici precisi, arrivati agli estremi proprio durante quel pomeriggio. 

Il segretario del partito cittadino fascista Francesco Giunta, a seguito dei fatti di Spalato (l'uccisione di due marinai italiani) aveva convocato un comizio in Piazza dell'Unità, l'obiettivo era quello di esortare la popolazione a una forte reazione all'accaduto. I toni di Giunta furono accesi, i disordini non tardarono ad arrivare, uomini a terra feriti, attività commerciali slovene distrutte, le squadre d'azione fasciste si divisero in più colonne, non mancarono i morti, ma fu appunto il Narodni Dom il luogo più colpito, assediato da ogni lato sotto la guida di Giunta. L'edificio completamente devastato dal fuoco fu espropriato alle organizzazioni slovene, l'incendio rappresentò un momento di svolta nell'affermazione del fascismo di confine. 

LE INIZIATIVE
Sono passati cent'anni da allora ed è stato proprio lo scorso gennaio, a margine delle cerimonie per la Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto a Gerusalemme, che il Presidente Mattarella assieme al Presidente sloveno Borut Pahor, hanno annunciato la restituzione dell'edificio alla comunità slovena. La cerimonia, sancita dalla firma dei due presidenti, avverrà in prefettura. Un altro incontro è atteso, previsto sempre per il 13. La Fondazione Feltrinelli sarà infatti a Trieste, ospite del Teatro Miela (ore 18.30), con la serata civile Italiani!I fatti di Narodni Dom e la storia che abbiamo alle spalle (attiva in streaming anche nel sito della Fondazione), saranno presenti il Presidente Carlo Feltrinelli e il direttore Massimiliano Tarantino. Nell'occasione sarà presentato il libro Siamo Stati Fascisti, il laboratorio dell'antidemocrazia. Italia 1900-1922, edito appunto dalla Fondazione (pag. 237, euro 16), a cura di Giulia Albanese, David Bidussa e Jacopo Perazzoli. La data del 13 luglio 1920 è stata un tassello essenziale per la costruzione dell'identità italiana del XX secolo e indica l'essere stati fascisti e l'insistenza a non voler fare i conti con quella identità, un fenomeno che ha sedotto i cittadini con l'uso di immagini e di un vocabolario preciso, elementi presi in esame nel focus del libro. 
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