TRIESTE - Quasi niente si sa della sua vita privata e della sua identità, e questo è ciò che rende Banksy affascinante e controverso. La sua arte si basa sull'anonimato, sull'invisibilità e sulla sua capacità di veicolare messaggi attraverso i graffiti. C'è ancora tempo, fino al 10 aprile al Salone degli Incanti a Trieste, per visitare la grande mostra dedicata a uno degli artisti più popolari e controversi del panorama contemporaneo. Si intitola "The great communicator. Bansky Unauthorized exhibition".
GRANDE COMUNICATORE
L'obiettivo dell'esposizione è condurre l'attenzione per la prima volta su un aspetto fondamentale del writer di Bristol, non ancora indagato da altre mostre e che probabilmente ha avuto un ruolo chiave nel suo percorso artistico: la sua capacità di grande comunicatore, ruolo quanto mai attuale anche alla luce delle sue opere recentemente rivendicate in Ucraina. È proprio dalla sua abilità di comunicare e di utilizzare in modo unico i canali di comunicazione del suo tempo, dai social media alle vere performance live per raccontare la sua arte, che nasce la necessità di questo percorso espositivo che si compone di cinque sale con oltre una sessantina di opere originali che ripercorrono il notevole lavoro di Banksy: dalle sue radici e ispirazioni, fino ai giorni nostri.
IL PERCORSO
La mostra si apre con una prima sala contenente opere di artisti e di movimenti a cui l'autore si è ispirato, tra cui Keith Haring, Andy Warhol e Blek le Rat, oltre ai poster del maggio francese dai quali Banksy ha ripreso il minimalismo, la comunicazione delle rivolte e l'uso dello stencil, ma anche le opere legate ai situazionisti e al concetto di comunicazione di massa.
CONTRO LA GUERRA
Proseguendo ci si sofferma sul tema della guerra e della violenza. La sua è una posizione umana a trecentosessanta gradi, più che un impegno politico è un conflitto culturale contro la guerra e contro le logiche che la producono. I suoi messaggi sono spesso un invito alla resistenza, cioè un'opposizione alle cause, come unico modo per scongiurarne gli effetti. In questa sezione troviamo esposta la celebre opera "Napalm" con la bambina vietnamita in fuga dal bombardamento mano nella mano con due mascotte dell'entertainment nel mondo contemporaneo, oltre a un'area dedicata al racconto delle sue più celebri performance come il "Walled Off Hotel" a Betlemme situato di fronte al muro che separa Israele e Palestina, un vero e proprio hotel che ospita opere d'arte di Banksy e installazioni, e poi un negozio, ironicamente denominato Wallmart, evocando la multinazionale statunitense proprietaria della catena di negozi al dettaglio Walmart, che fornisce i materiali necessari ai clienti che vogliono dipingere sul muro adiacente. Come non citare, ancora, l'iconica "Bambina con il palloncino rosso" che lo guarda volare via, e non possiamo che pensare a questa immagine come un chiaro grido alla libertà e alla speranza. Nell'ultima sala, attraverso un'installazione multimediale, sono infine proiettati video sul lavoro dell'artista e i murales nella loro collocazione originale. La mostra è a cura di Gianni Mercurio. È visitabile dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 20, il venerdì e la domenica dalle 9 alle 21. Sabato dalle 9 alle 22.
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