Eseguita la tac sul cadavere trovato nel boschetto: elementi per capire le cause della morte, e se è proprio Liliana. Presto l'autopsia

Molte domande aspettano una risposta dall'esame della salma. Il corpo è stato trasportato nel boschetto o non è mai stato spostato? A quando risale la morte? Lilli uscì a piedi da casa?

Sabato 8 Gennaio 2022
Liliana Resinovich (da facebook)
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TRIESTE - È stata eseguita questa mattina all'ospedale di Cattinara a Trieste la tac sul cadavere di donna ritrovato mercoledì pomeriggio nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, che con molta probabilità corrisponderebbe a Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa da casa il 14 dicembre.

Lo si apprende da fonti inquirenti. La salma è stata poi riportata all'obitorio di via Costalunga.

Ieri la Procura aveva disposto una tac completa e l'autopsia e aveva affidato gli incarichi all'esperto di radiologia forense Fabio Cavalli e al medico legale Fulvio Costantinides. L'esito dell'esame radiologico potrebbe fornire dettagli agli investigatori per risalire alle cause della morte. Dati che verranno successivamente confrontati con i risultati dell'autopsia, in programma nei prossimi giorni.

Quella mattina, tra le 8 e le 9

C'è attesa dunque per un'eventuale svolta nel caso di Liliana. Era il 14 dicembre quando l'ex dipendente regionale è stata avvistata l'ultima volta. Una commerciante di frutta e verdura conferma di averla vista passare davanti al proprio negozio, nel rione San Giovanni, tra le 8 e le 9. Secondo quanto ricostruito, quella mattina Liliana avrebbe dovuto raggiungere la casa di un amico, Claudio Sterpin, 82 anni. Un rapporto di cui il marito, Sebastiano Visintin, come ha riferito, non era a conoscenza. Liliana aveva chiamato Sterpin alle 8.22 per dirgli che avrebbe ritardato. Poi di lei nessuna notizia. I due telefoni cellulari e la borsa sono stati trovati nella sua abitazione di via del Verrocchio. La sera il marito ne ha segnalato la scomparsa. Sono susseguite indagini, ricerche e appelli. Mercoledì poi, a metà pomeriggio, il ritrovamento del cadavere di una donna nel parco dell'ex Opp, non distante dunque dall'abitazione di Liliana. Il corpo si trovava a circa 50 metri dalla strada, in un'area boschiva. Una zona che Liliana e il marito conoscevano bene e che percorrevano nelle loro passeggiate o giri in bici. Il cadavere, in posizione fetale, era infilato in due sacchi della spazzatura, a comporne uno. In testa la donna aveva due sacchetti di plastica trasparente. Un elemento che potrebbe far pensare a una morte causata da soffocamento; una prima ricognizione non avrebbe rilevato evidenti segni di violenza.

Il marito spera, l'amico non rilascia dichiarazioni

Visintin ci spera. Spera che quel corpo non sia di Lilly. Ed esclude, nel caso, che la moglie possa essersi suicidata. Le indagini proseguono ad ampio raggio. Al momento non risultano persone iscritte nel registro degli indagati. Visintin dice di aver paura di non sapersi difendere, a causa della pressione che sente addosso, nel caso fosse necessario. E definisce Sterpin «un personaggio oscuro». Quest'ultimo in questo momento non si troverebbe in città. Nei giorni scorsi aveva confermato l'esistenza di un'amicizia affettuosa tra lui e Liliana. Inoltre, aveva aggiunto, il fine settimana successivo alla scomparsa lui e la donna sarebbero dovuti andare via insieme. Raggiunto oggi al telefono spiega di non voler rilasciare dichiarazioni fino a indagini concluse.

Un giallo da decifrare, quei sacchetti sul viso

Il mistero sulla scomparsa di Liliana Resinovich, la 63enne di Trieste di cui non si hanno più notizie dallo scorso 14 dicembre, è fitto. Sebastiano Visintin, il marito della donna, ha ribadito a Rai News che tra lui e la moglie c'era un rapporto perfetto, dicendosi estraneo a qualsiasi sospetto. Gli inquirenti sono estramente cauti e abbottonati, ma ci sono elementi che portano sempre più sulla pista di un omicidio. Si è parlato di sacchetti di nylon sul viso, del corpo racchiuso in due grandi sacchi neri, fattori che escludono l'ipotesi del suicidio

Il corpo della donna è stato trovato nel pomeriggio del 5 gennaio 2022, nel parco di San Giovanni a Trieste. Sul corpo, è stato detto finora, non sono stati trovati segni di violenza o di lotta. Ci sono ancora dei dubbi sul fatto che il cadavere sia quello di Lilli, come la chiamavano gli amici, ma il Procuratore capo Antonio De Nicolo ha spiegato che «tutto fa pensare che sia quello di Liliana Resinovich». Anche per un paio di occhiali ritrovato.

Le domande senza risposta

Ora è stata fatta la tac, presto, forse già lunedì 10, si farà l'autopsia. Allora potranno arrivare dettagli e risposte a tante domande. Ad esempio per capire se il corpo è di Lilli in primis, ma anche se il cadavere è stato trasportato nel boschetto o non è mai stato spostato da lì, da quanto tempo si trovava in quel luogo e a quando risale la morte. 

«Si allontanò a piedi da casa»

Un altro particolare da accertare e verificare è come Liliana si sia allontanata da casa. Si era parlato di un autobus, sul quale sarebbe anche stata ripresa da una telecamera, ma il prefetto Il prefetto Annunziato Vardè si è detto certo che la donna se ne sia andata a piedi, perché sono state visionate diverse immagini delle telecamere e non è stata ripresa la signora né sulla strada che porta verso il capolinea né nel piazzale.

Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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