Sparatoria tra clan kosovari: anche gli aggrediti erano armati, scontro sulla scarcerazione

Mercoledì 8 Settembre 2021 di E.B.
La scena della sparatoria
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TRIESTE - Anche i componenti della famiglia di kosovari aggrediti nella sparatoria di sabato mattina - 4 settembre - in centro avevano un'arma da fuoco.

Secondo quanto si apprende da fonti inquirenti, dai fotogrammi dell'evento già visionati dalla Polizia si vede uno di loro impugnare una pistola. Non ci sono elementi allo stato che indichino che l'arma sia stata utilizzata. L'uomo è una delle quattro persone già arrestate sabato a Trieste. Gli altri cinque, tre arrestati nel capoluogo giuliano e i primi due fermati nei pressi di Monfalcone (Gorizia), appartengono invece tutti alla famiglia rivale che ha organizzato la spedizione punitiva. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sullo stato delle indagini in relazione alle armi da fuoco impugnate e utilizzate nel corso dell'evento. In merito alle due persone fermate poco dopo l'azione nei pressi della barriera autostradale del Lisert, che ricade nel distretto giudiziario di Gorizia, il gip del Tribunale locale ha convalidato oggi i provvedimenti di fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per entrambe. Il fascicolo passerà ora alla Procura di Trieste, probabilmente già nella giornata di domani, 9 settembre. 

 I quattro sono attualmente detenuti uno in carcere al Coroneo, due a Tolmezzo e uno a Udine. Alle udienze ha preso parte il sostituto procuratore Chiara Degrassi. «Non intendiamo rilasciare commenti su quanto emerso in udienza. Attendiamo la decisione del giudice» si limita a riferire il Procuratore capo Antonio De Nicolo.

Il gip del tribunale di Trieste ha poi disposto la scarcerazione di una delle persone arrestate nell'ambito delle indagini sulla sparatoria di sabato scorso. Si tratta dell'unico componente della famiglia degli aggrediti, cioè la persona che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata ripresa nei fotogrammi di quei momenti con in mano una pistola. Per i tre componenti della famiglia rivale, invece, il gip ha disposto una custodia cautelare in carcere e due arresti domiciliari. 

La polemica

«Una decisione da cui rispettosamente ma fermamente dissento. La impugneremo»  commenta il Procuratore capo di Trieste Antonio de Nicolo sulla decisione del Gip di Trieste di scarcerare una delle quattro persone arrestate. De Nicolo ha annunciato ricorso al Riesame contro il provvedimento. «Siamo in una fase caldissima delle indagini in cui dobbiamo ancora identificare tutti i componenti - ha spiegato il Procuratore -. Porre ai domiciliari due indagati che potrebbero concertare versioni di comodo, magari con terzi che dobbiamo ancora individuare, è una decisione che per noi nel merito è sbagliata».  

Ultimo aggiornamento: 13:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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