TRIESTE - La Capitaneria di porto ha svolto due interventi di soccorso, per le conseguenze del così detto "neverin", cioè un'ora di abbondanti acquazzoni, con mare e vento incrociati e forti raffiche di bora.
Nel tardo pomeriggio di ieri la motovedetta Sar e un gommone della Capitaneria hanno cercato per due ore un canoista disperso nella zona dei filtri di Aurisina; l'allarme era stato lanciato dalla moglie di un giovane turista, uscito con il suo kayak e che risultava irraggiungibile telefonicamente. Dopo più di due ore e nel mezzo tra il maltempo il canoista è riuscito a contattare la moglie dopo aver raggiunto con difficoltà la riva in una spiaggia ben distante da quella da cui era partito.
Secondo intervento poco prima del tramonto, per un surfista segnalato in difficoltà dai pochi bagnanti rimasti sulla spiaggia di Barcola. I militari della Guardia Costiera, già in zona per l'operazione “Mare sicuro" hanno indivuato dopo soli quindici minuti, sul terrapieno di Barcola, il surfista triestino appena giunto a riva, affaticato, ma in buone condizioni di salute.
Nessun problema invece, in giornata, per l'arrivo e la partenza delle navi commerciali nel porto di Trieste,
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