Chiedono e ottengono i ristori per Covid senza averne diritto: ora rischiano una multa salatissima

Sabato 13 Febbraio 2021
Chiedono e ottengono i ristori per Covid senza averne diritto: ora rischiano una multa salatissima
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UDINE - La Guardia di Finanza del Comando provinciale di Udine ha scoperto 15 casi di indebite percezioni di contributi a fondo perduto erogati dalla Regione Friuli Venezia Giulia a sostegno di turismo, commercio, artigianato e servizi alla persona per il ristoro dei danni subiti a seguito dell'epidemia da Covid 19.

Si tratta di attività commerciali e aziende che hanno beneficiato indebitamente di contributi fino a 4 mila euro e che ora rischiano una sanzione amministrativa pari fino al triplo del beneficio illecitamente conseguito.

Nelle situazioni più gravi anche una condanna da 6 mesi a 3 anni di reclusione.

In alcuni casi i contributi indebiti sono stati chiesti e ottenuti da alcune aziende non più operative da tempo, come uno studio grafico della bassa Friulana non più operativo dal 2013 o una tappezzeria del Manzanese che da tempo non dichiarava redditi ai fini delle imposte. La Tenenza di Lignano Sabbiadoro ha invece scoperto un bar che, nella domanda di sussidio, avrebbe falsamente dichiarato di essere uno stabilimento balneare per beneficiare di una maggiore contribuzione.

I controlli della Gdf hanno riguardato le domande presentate tra giugno e luglio alla Regione che ha complessivamente ammesso a contribuzione oltre 27 mila imprese ed erogato aiuti per 31 milioni. Dalle verifiche dei finanzieri sono inoltre emersi 15 «falsi poveri» che hanno indebitamente ottenuto i buoni spesa solidali, destinati ai nuclei familiari in difficoltà. Tra i furbetti della spesa anche persone che in banca avevano conti correnti con saldi attivi anche di 70 mila o 86 mila euro. 

Ultimo aggiornamento: 20:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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