«Pieno di polvere»: il neo sindaco leghista di Sassuolo toglie lo striscione di Regeni

Sabato 22 Giugno 2019
«Pieno di polvere»: il neo sindaco leghista di Sassuolo toglie lo striscione di Regeni

SASSUOLO - Il neoeletto sindaco leghista di Sassuolo Gian Francesco Menani, come ha fatto a Trieste il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, ha deciso di togliere dal balcone della facciata del municipio lo striscione che chiedeva verità per Giulio Regeni, il ricercatore rapito e torturato fino alla morte in Egitto.

«È una vicenda non più di attualità e tra l'altro in centro storico stava anche male, tutto impolverato», ha spiegato il sindaco che nelle scorse settimane ha strappato la guida della cittadina del Modenese al Pd. «Resta ferma - ha aggiunto - la nostra solidarietà alla famiglia Regeni, ma non aveva più senso tenere ancora lì lo striscione».

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Lo striscione era stato esposto a maggio 2016 dalla precedente giunta di centrosinistra in adesione alla campagna di Amnesty International. La decisione di Menani arriva all'indomani di quella di Fedriga, che ha tolto lo striscione dal balcone di piazza dell'Unità d'Italia a Trieste, nella regione di Regeni. Protesta la sinistra. Secondo Tatjana Rojc, senatrice del Pd, «la scomparsa degli striscioni per Regeni ad opera della Lega risponde a una precisa linea di politica estera del Carroccio, oltre che alla predisposizione a mettere sotto il tappeto le questioni dei diritti umani. I legami tra Salvini e l'Egitto di Al Sisi sono noti e rivendicati».

Secondo la Rojc, non si tratta quindi di casi isolati, ma di «un'operazione condotta a freddo, annunciata nei suoi presupposti politici da Salvini già un anno fa, quando dichiarava che 'non si possono annullare i rapporti con l'Egitto in attesa di sviluppi sul caso Regenì, dando piena fiducia ad Al Sisi».

Alle sue parole di condanna, si aggiungono quelle del Pd di Sassuolo, che definiscono l'iniziativa del sindaco Menani: «inopportuna dato che il caso è tutt'altro che risolto. Non solo si decide di togliere lo striscione, ma si ridicolizza la cosa dicendo che è impolverato. Traduzione del pensiero del sindaco: "chi se ne frega"». Una condanna è arrivata anche da Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. «La cosa che più colpisce nelle giustificazioni dei podestà leghisti -che via via tolgono in questi giorni gli striscioni per Giulio Regeni - ha detto - è la meschinità. Non hanno il coraggio di dire quello che pensano e allora si inventano le cose più strampalate». 

Ultimo aggiornamento: 21:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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