​Addio al reddito sociale regionale del Friuli Venezia Giulia

Martedì 23 Aprile 2019 di Maurizio Bait
Addio al reddito sociale regionale del Friuli Venezia Giulia
Addio al reddito sociale regionale, tecnicamente denominato Mia (Misura attiva di sostegno al reddito). Addio fra pochissimi giorni: il 30 aprile. Il reddito di cittadinanza messo in campo dallo Stato è meno selettivo quanto ai criteri di ammissione al beneficio, senza contare che il reddito sociale del Friuli Venezia Giulia era stato varato dall'Amministrazione Serracchiani nel 2015 per una durata triennale, che ora appare spirata. Per queste ragioni la Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alla Salute e alle Politiche sociali Riccardo Riccardi, ha approvato una delibera con la quale senza giri di parole si sancisce l'esaurimento della Mia sull'altare del nuovo assegno fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle: Sono sospese a partire dalla rata riferita al bimestre di maggio-giugno 2019 le erogazioni del Mia, come si legge nella delibera della Giunta Fedriga. Le rate bimestrali residue spettanti ai singoli nuclei familiari beneficiari, ferma restando la durata inizialmente prevista, sono erogate ai soli nuclei che entro il 30 settembre 2019 presentano domanda di reddito di cittadinanza e non vi accedono per mancato possesso dei requisiti previsti. Quindi, nel migliore dei casi, si dovrà procedere con erogazioni ad esaurimento. Ciò vale per l'intera platea dei beneficiari del Mia, cioì sia i titolari di un beneficio regionale esclusivo (550 euro al mese per un anno rinnovabile previa interruzione) che per i titolari di aiuti misti fra il Reddito d'inclusione statale (ora in esaurimento) e l'aiuto regionale ad integrazione. Tale integrazione sarà in ogni caso riconosciuta fino alla fine dell'erogazione da parte dell'Inps del reddito d'inclusione. Quanto agli interventi economici sostenuti dal Fondo regionale per il contrasto alla povertà, i soldi saranno versati fino alla mensilità relativa al mese di aprile 2019, dovendo essere sospesi per le mensilità successive, recita il provvedimento regionale. Comunquele mensilità residue spettanti ai singoli nuclei familiari beneficiari sono erogate, in tandem con quanto disposto per il reddito sociale, ai soli nuclei che entro il 30 settembre 2019 presenteranno domanda di reddito di cittadinanza e saranno respinti per mancanza o inadeguatezza dei requisiti di legge. 
NUOVO PIANOIn parallelo, tuttavia, sempre su proposta di Riccardo Riccardi la Giunta Fedriga ha approvato in via definitiva, dopo aver conseguito l'unanime sì del Consiglio delle Autonomie locali, gli obiettivi e gli indicatori di risultato per attuare la lotta alla povertà e all'esclusione sociale nell'arco di tempo fino al 2020 incluso, sulla scorta di un atto di programmazione che era stato varato dal medesimo Esecutivo regionale all'indomani del suo insediamento, nell'agosto 2018. Il provvedimento fissa gli standard minimi e i relativi tempi per perseguire gli obiettivi, con tanto di modalità di monitoraggio e di valutazione dei risultati ottenuti. Si tratta di tappe che ciascun Servizio sociale comunale dovrà ora far proprio mediante uno specifico documento locale. In effetti i Comuni hanno i giorni contati per tali adempimenti, considerato che il termine per definire l'atto di programmazione comunale viene fissato al 30 aprile. Negli anni a venire, poi,i comuni dovranno perfezionare entro il primo quadrimestre il report di monitoraggio nel quale riportare i valori degli indicatori risultanti al 31 dicembre precedente, sottolineando l'eventuale emersione di criticità tali da imporre cambiamenti alla programmazione medesima.
GLI INTERVENTILa deliberazione della Giunta Fvg fissa tre filoni d'intervento: il primo, riguardante il consolidamento dei livelli di prestazione, disciplina organici e impegni operativi sui fronti del segretariato sociale, della presa in carico delle persone colpite da disagio economico, del pronto intervento sociale, del servizio di assistenza domiciliare, dei servizi socio-educativi, degli interventi per l'inclusione, l'inserimento sociale e socio-lavorativo, le azioni per la protezione sociale e infine gli interventi di sensibilizzazione, prevenzione e promozione. Particolare rilievo assumono gli interventi per il reinserimento lavorativo, con la conferma di moduli formativi e di verifiche sull'effettivo impatto dei tirocini organizzati rispetto all'obiettivo di trovare occupazione. Infine la programmazione regionale (e di conseguenza comunale) contempla per le famiglie l'attivazione e la promozione di percorsi-progetti di sostegno alla genitorialità. Si tratta di iniziative rivolte a nuclei familiari con la presenza di un bambino entro i primi mille giorni di vita, in condizioni di povertà economica, trascuratezza e disagio sociale.
Maurizio Bait 
Ultimo aggiornamento: 13:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci