Proposta di legge leghista: via le onorificenze italiane a Tito

Lunedì 29 Luglio 2019 di E.B.
Proposta di legge leghista: via le onorificenze italiane a Tito
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TRIESTE - Una proposta di legge per revocare le onorificenze italiane conferite al maresciallo Josip Broz Tito nel 1969 dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. A presentarla, questo pomeriggio nella sede dell'Unione degli Istriani, a Trieste, il deputato friulano della Lega, Massimiliano Panizzut. «Si tratta di un atto dovuto e doveroso, non alla politica, ma alle vittime riconosciute anche con l'istituzione della Giornata del ricordo» delle vittime delle Foibe. Di iniziative parlamentari, volte a modificare la normativa vigente che non prevede la revoca post mortem dell'onorificenza nei confronti del maresciallo Tito noto - come ricorda l'Unione degli esuli Istriani, «per gli eccidi delle Foibe, che hanno provocato migliaia di morti italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, e che con altre storiche angherie hanno costretto all'esodo 350.000 nostri connazionali che sono dovuti fuggire dalla loro terra» - ve ne sono state diverse, senza però giungere a buon fine.

«Il nostro - spiega Panizzut, nipote e figlio di esuli istriani - è quello di lanciare un segnale» e ha «una doppia valenza: per il territorio e rendere merito all'Unione degli Istriani che si stanno dando molto da fare per la causa». La proposta di legge, precisa, «è solo un primo step affinché si possa giungere alla modifica della legge che ad oggi non permette di revocare una onorificenza a chi è già deceduto. Ma serviranno altri passaggi». Il 10 febbraio scorso, il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, aveva preso parte alla giornata del Ricordo presenziando alla cerimonia ufficiale alla Foiba di Basovizza e visitando successivamente il campo profughi di Padriciano. «Essendo noi al governo - prosegue Panizzut - l'auspicio è riuscire ad arrivare alla modifica della normativa attuale», continuando «a lavorare nel solco della memoria, affinché simili tragedie non si ripetano mai più». «L'auspicio - conclude - è che ci possa essere una convergenza di tutte le forze politiche».
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