TRIESTE - «Non c'è più nessuno che dà le dimissioni in Italia, vorrà dire che se la situazione non cambia le dimissioni le darò io, me ne torno a Verona da dove sono venuto nel febbraio 2015». Così, in un'intervista al "Corriere della Sera" il presidente dell'Autorità portuale di Trieste, Zeno D'Agostino, alla vigilia delle proteste annunciate per l'obbligo del Green pass al lavoro. D'Agostino poi aggiunge: «Non mi sento più legittimato. Ma che vuol dire sciopero a oltranza? Io non li capisco i miei portuali: adesso si sono fatti paladini dei diritti di tutto il mondo! Rifiutano pure i tamponi gratis.
Per D'Agostino c'è in ballo il futuro del porto: «Turchi e danesi, venuti a vedere la Barcolana, mi hanno già detto che si cercheranno altri porti, se quello di Trieste resta chiuso». E sottolinea che «poi c'è il Pnrr che assegna al porto di Trieste altri 450 milioni. Così, rischia di andare tutto in fumo». «Vorrei che si capisse questo - dice ancora il presidente dell'Autorità portuale - in gioco non c'è solo il Green pass, ma il futuro di tanta gente».