Sentenza dell'Anac fa decadere d'Agostino: infiamma la protesta dei portuali

Venerdì 5 Giugno 2020
Zeno d'Agostino decaduto presidente dell'autorità portuale di Trieste per una sentenza dell'Anac
TRIESTE - Non si placa la protesta dei lavoratori portuali di Trieste ancora in corso davanti all'ingresso del Molo VII per «contestare la sentenza dell'Anac» che ha fatto decadere dalla carica di presidente dell'Autorità portuale Zeno D'Agostino, e «per difendere gli accordi presi in questi anni e 300 posti di lavoro». Per il momento sono oltre un centinaio i lavoratori che manifestano, ma si attende l'arrivo di tanti altri.  «Resteremo qui fin quando Zeno D'Agostino non tornerà come presidente». Lo ripetono i portuali che impediscono ai Tir di entrare e uscire dallo scalo e intanto è giunto sul posto anche il vicepresidente della Regione Fvg, Pierpaolo Roberti. Della vicenda, già da ieri, giovedì 4 giugno, si stanno occupando anche i ministri Patuanelli e De Micheli.

LA REAZIONE
«Sono abbastanza basito» è «meraviglioso il parere dell'Anac di ieri (giovedì 4 giugno) in cui un presidente senza deleghe risulta un presidente con deleghe». È stato il primo commento del decaduto presidente dell'Autorità portuale di Trieste, Zeno D'Agostino, affidato in diretta ai microfoni dell'emittente locale Telequattro. D'Agostino, commentando la manifestazione dei portuali a suo favore, ha detto: «Mi rendo conto che un'altra famiglia ce l'ho e che è costituita da tutti i portuali, colletti bianchi compresi. Oggi questa comunità mi ha fatto capire che mi vuole bene», ha aggiunto, visibilmente commosso. L'ex presidente dell'Autorità portuale ha annunciato che «nei prossimi giorni sarà presentato un ricorso al Tar chiedendo una sospensiva della decisione dell'Anac». 

LE DIMISSIONI
«Ieri (giovedì 4 giugno, ndr) - ha spiegato - ho deciso di dare le dimissioni dalla presidenza di Ttp, Trieste Terminal Passeggeri, che avevo assunto a compenso zero, rispetto a un compenso importante che veniva percepito in precedenza. Non avendo alcuna responsabilità, avevo ritenuto che non avesse senso un compenso». D'Agostino, la cui carica di presidente dell'Autorità sarebbe scaduta il prossimo mese di novembre, ha precisato che, al vertice del Ttp «non aveva alcuna delega esecutiva» e che all'epoca era già da tempo commissario del porto di Trieste. «In quel momento c'era una guerra di posizione sulla presidenza precedente - ha ricordato D'Agostino - Il senso della legge che prevede la inconferibilità è che qualcuno non approfitti della posizione», come ad esempio diventare anche presidente dell'Autorità, «ma nel mio caso, ero già commissario del porto già da quasi due anni».

LA SENTENZA
D'Agostino ha inoltre raccontato di aver avuto notizia della sentenza dell'Anac tra una riunione virtuale con il Governatore Fedriga e il ministro Patuanelli e una susseguente del Comitato di gestione, dove «mi sono presentato dicendo di non essere presidente e di non esserlo mai stato».
Infine, sul lavoro svolto in questi anni, D'Agostino ha indicato che l'Anac «sa come gestire una sorta di 'sanatorià di quanto fatto, d'altronde, ci sono state centinaia di assunzioni, ci mancherebbe che saltino». 
Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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