Polizia urbana, addio alle regole del 1926: approvato il "mille divieti"

Venerdì 10 Marzo 2017 di E.B.
Polizia urbana, addio alle regole del 1926: approvato il "mille divieti"
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TRIESTE - Dalle 5 di questa mattina, per la Polizia urbana esistono delle nuove e più severe regole da far rispettare. Il Consiglio comunale, dopo una maratona di ben 11 ore, ha approvato il nuovo regolamento che, voluto dal centrodestra, manda definitivamente in soffitta quello datato 1926. Dopo 91 anni si volta pagina con quello che è stato ribattezzato il "mille divieti" per il pugno di ferro impresso dall'attuale amministrazione comunale nei riguardi di determinati comportamenti «odiosi»: si va dal divieto di elemosina prevedendo sanzioni da 150 a 900 euro sia per chi la chiede che per chi la dà alla rimozione delle biciclette abbandonate o agganciate a monumenti, semafori, colonne o in prossimità di immobili di rilevante valore architettonico e comunque la loro sosta o fermata non deve arrecare intralcio o pericolo alla circolazione pedonale e veicolare. E nemmeno limitare gli accessi all'entrata dei negozi, case, passi carrai e fruizione del marciapiede. Se la collocazione pregiudica il decoro urbano o arrechi danno ai beni pubblici, la bici potrà essere rimossa coattivamente per essere poi restituita al proprietario previo pagamento delle spese di rimozione e deposito.

E poi ancora multe per chi bivacca (da 150 a 900 euro), divieto di occupare le panchine in maniera impropria (ad esempio da persone ubriache), stop ai venditori abusivi (ad esempio gli extracomunitari che sulle Rive vendono libretti e braccialetti), all'accattonaggio molesto e a quello che utilizza minori o l'esposizione di piaghe, mutilazioni e ferite, ai writers con multe salate e l'obbligo di ripristinare le facciate ma anche sanzioni a chi si laverà nelle fontane, bivaccherà per le strade o sulle scalinate impedenendone la fruibilità ai cittadini. Ed infine, tra le modifiche più rilevanti, anche il divieto di fermata dei veicoli per concordare prestazioni sessuali con le prostitute e stop alla bandiere rosse issate per mesi sul Carso in occasione del primo maggio. «Questo è il regolamento delle mille opportunità, non dei mille divieti - scrive il leghista Paolo Polidori su Facebook - chi non vuole regole vuole il caos e la Lega con il centrodestra ha dimostrato che a Trieste non c'è più posto per il Far West della sinistra».


 
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