TRIESTE - Il nostro sistema visivo è in grado di trattenere le informazioni acquisite in movimento e offrirci così una visione stabile del mondo esterno, senza dover elaborare da capo a ogni passo l'immagine di oggetti e persone per poterli riconoscere. È questo il risultato di uno studio condotto dalla Sissa di Trieste in collaborazione con l'Università della Pennsylvania e l'Università Cattolica di Leuven, pubblicato sulla rivista 'Nature Communications'. «Una delle grandi sfide di tutti i sistemi sensoriali è quella di mantenere una rappresentazione stabile del mondo esterno, nonostante i continui cambiamenti che avvengono attorno a noi.
Per comprendere il fenomeno, i ricercatori hanno esaminato i segnali generati dai neuroni presenti nelle diverse aree visive corticali di alcuni roditori in seguito a stimoli visivi di tipo dinamico. Gli studiosi hanno quindi analizzato i segnali registrati nelle diverse aree della corteccia visiva e hanno applicato modelli matematici per mettere in relazione le immagini nei filmati con l'attività dei singoli neuroni, al fine di comprendere se i segnali neurali evolvono secondo scale temporali diverse. Indipendentemente dal tipo di stimoli visivi, i risultati sono stati gli stessi: «Abbiamo osservato una maggiore persistenza dei segnali acquisiti negli strati più profondi - conclude lo scienziato -, una sorta di 'costanza percettiva' che garantisce una certa stabilità all'informazione eliminando le fluttuazioni osservate negli strati più superficiali».