Nadia Toffa, il post di Selvaggia Lucarelli: "Una povera cogliona o una ragazza amatissima?"

Lunedì 4 Dicembre 2017
Nadia Toffa, Selvaggia Lucarelli: "L'affetto deve fare più rumore dell'odio"
«Penso sia superfluo dire di essere felice perché Nadia Toffa sta meglio. Vorrei soffermarmi sui tanti messaggi di odio che ho visto sui social nei momenti più drammatici. Nadia Toffa aveva attirato su di sé, dopo il servizio sui laboratori del Gran Sasso, tante critiche (anche da parte mia) ma anche tanti messaggi pieni di odio». Inizia così un post di Selvaggia Lucarelli, una che di haters ne sa qualcosa, a proposito degli insulti choc alla 'Iena' che venerdì scorso aveva avuto un malore. Ne avevamo parlato anche noi.




Oggi, invece, la maggior parte dei messaggi è di tenore diverso: tutti sembrano felici per Nadia Toffa, e a questo punto Selvaggia Lucarelli spiega: «Quindi la verità qual è? Nadia Toffa è una povera cogliona o una ragazza stimata e amatissima? La verità è che è molto amata. Divide e fa incazzare come tutti i personaggi che si espongono, che ci mettono la faccia, che sono sempre lancia in resta, che fanno cose belle, che fanno cose così così, che sbagliano, pure, come ha sbagliato lei a volte. Quelli che la amano non glielo devono ricordare tutti i giorni, perché l’affetto è quella cosa che c’è ed è un “brava” silenzioso, che non ha bisogno di diventare petulante. Quelli che odiano, sì. Sono petulanti. Sono invadenti. Sono molesti. E qui sta il punto. Gli hater non sono la maggioranza, sono solo e sempre i più rumorosi».



Il punto, per Selvaggia Lucarelli, è molto semplice: gli haters, dietro una tastiera, sfogano le loro frustrazioni contro i personaggi sul web. Nel mondo reale, però, spiega la blogger, sono più le dimostrazioni d'affetto, quelle che ci sono anche sui social ma non si notano, perché fanno meno rumore. Occorre in primis 'silenziare' gli haters: «Che Nadia Toffa, sul web, passi dall’odio all’amore nell’arco di quei pochi minuti che sono intercorsi tra un servizio infelice e un’ambulanza che se la portava via in tutta fretta, è un corto circuito percepito, ma falso. È il paradosso di questo momento storico, in cui devi finire tra la vita e la morte, per sapere che quelli che ti odiano sul web sono solo uno sparuto gruppo di teste di cazzo. Rumorosissime però. E per questo, pericolose».
Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 20:09

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