Morti sospette, perizia difensiva: l'ex anestesista Campanile non uccise gli anziani

Domenica 20 Marzo 2022
Morti sospette, perizia difensiva: l'ex anestesista Campanile non uccise gli anziani

TRIESTE - Vincenzo Campanile, l'ex anestesista del 118 di Trieste a processo perché accusato di aver ucciso nove anziani iniettando loro un potente sedativo, avrebbe agito correttamente, somministrando sedazione palliativa a pazienti in punto di morte. Lo sostiene la voluminosa perizia commissionata dalla difesa composta da circa 300 pagine, opera di tre esperti.

Campanile, in seguito al caso giudiziario e all'apertura del processo in Corte d'Assise a Trieste, era stato licenziato dall'Azienda sanitaria. Secondo l'accusa dei pm Cristina Bacer e Chiara De Grassi, gli episodi si sarebbero verificati tra novembre 2014 e gennaio 2018: l'anestesista avrebbe iniettato il sedativo, una manovra medica che non avrebbe verbalizzato - per questo è imputato anche di falso in atto pubblico - e che non sarebbe stata necessaria. L'indagine era partita dopo un intervento di soccorso nel gennaio 2018 a una donna di 81 anni alla quale Campanile aveva somministrato il Propofol. I colleghi del medico avevano segnalato il caso all'Azienda sanitaria, che aveva dunque fatto aprire un'inchiesta che è risalita agli altri otto casi. Sono stati anche riesumati cinque cadaveri. 

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