TRIESTE - Le sputava addosso, la strattonava, la offendeva con frasi minacciose, perché gli servivano soldi per l'acquisto di sostanze stupefacenti. Continue vessazioni sfociate anche in telefonate notturne e persecuzioni sotto casa o sul luogo di lavoro. È stato arrestato S.M., cittadino italiano del '99, ritenuto responsabile del reato di stalking in danno all'ex compagna.
Cosa è successo
Tutto risale alla fine del 2022, quando la giovane donna, madre di un bambino ancora in tenera età, aveva deciso di interrompere la sua relazione, a seguito dei continui litigi che nascevano tra i due, soprattutto derivati dalla incessante richiesta di denaro da parte dell’uomo per l’acquisto di sostanze stupefacenti.
Stanca delle continue vessazioni subite e dal fatto di aver dovuto anche abbandonare le proprie amicizie per volontà del compagno, la donna ha deciso di interrompere la relazione sentimentale, scatenando però la reazione dell’uomo, che ha cominciato a cercarla incessantemente e a telefonarle senza soluzione di continuità, fino a costringerla a bloccare il suo contatto telefonico. Telefonate durante le ore notturne, ricorrendo anche a numerazioni private o intestaste ad altre persone. In alcune occasioni, lo stalker, non accettando i continui rifiuti, attendeva la donna fuori dal luogo di lavoro o sotto casa; in altre circostanze, incurante delle scelte della ex compagna, si dirigeva sotto l’abitazione di quest’ultima e iniziava a suonare ininterrottamente al citofono del condominio o addirittura a battere con i pugni alla porta dell’appartamento.
La denuncia
Le reiterate condotte moleste e persecutorie, nonché le frasi minacciose, gli sputi e le ingiurie subite, hanno creato nella giovane donna un concreto stato di paura e di ansia, nonché la necessità di dover cambiare le proprie abitudini di vita per cercare di evitare in qualsiasi modo un contatto con l’ex compagno. Per tali motivi, stanca di dover subire una situazione invivibile, la persona offesa ha proceduto a sporgere formale querela nei confronti di S.M.
Le attività investigative svolte dal Commissariato San Sabba hanno dapprima permesso al PM titolare del fascicolo d’indagine di emettere un decreto di perquisizione personale e domiciliare a carico dell’uomo per rinvenire e restituire alla donna il telefono cellulare indebitamente sottratto da S.M. e, successivamente, di ottenere dal GIP di Trieste, su richiesta della locale Procura della Repubblica, l’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo.
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