TRIESTE - Questa mattina, sabato 14 gennaio, è arrivato a Trieste il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, accompagnato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, per presiedere nel palazzo del governo il Comitato per l’ordine e la sicurezza assieme al neo-pefetto Pietro Signoriello.
Uno dei temi centrali dell'incontro è stato quello degli accordi di riammissione, che vedono l'UE impegnata a collaborare attivamente con i Paesi d'origine dei migranti irregolari, al fine di agevolarne il rimpatrio. In riferimento a tali accordi, il ministro ha affermato «che quello delle riammissioni sia uno strumento legittimo e che sia doveroso riattivare e rafforzare.
Sulla questone migranti, il ministro ha prospettato anche un incontro con la Slovenia per «condividere le riflessioni» sulla possibile gestione della rotta balcanica. «Sicuramente ci sarà l'opportunità e la necessità di incontrare l'omologo sloveno per condividere le riflessioni fatte oggi a Trieste», ha specificato aggiungendo che con la Slovenia «ci sono già proficue attività e un sistema interforze che ha rapporti proficui sullo sviluppo delle indagini e sugli strumenti di prevenzione dei traffici di migranti anche sulla rotta balcanica».
Fedriga: «Grande attenzione del ministro sul fronte migranti»
«È importante che, a pochi mesi dall'insediamento, il ministro Piantedosi abbia voluto venire a Trieste, in Friuli Venezia Giulia, vista la situazione contingente che questo territorio vive» a causa «della rotta balcanica e dell'ingresso di migranti irregolari». È il commento del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Su questo tema, ha proseguito Fedriga, «abbiamo sollevato proposte e il ministro ha dimostrato grande attenzione. Farà le riflessioni necessarie - ha spiegato - per intervenire dal punto di vista amministrativo e penso anche dal punto di vista legislativo per ottimizzare i sistemi che possono limitare al massimo l'ingresso attraverso il confine orientale».
Aggressioni medici, il ministro detta la linea: «Più vicinanza con forze polizia»
A fronte dei recenti episodi di aggressione al personale medico e sanitario, l'ultimo il caso della specializzanda presa al collo durante il turno di guardia medica al Gervasutta di Udine, il ministro Piantedosi si è anche soffermato su eventuali misure che intende prendere per fronteggiare tali situazioni. «Cercheremo di intensificare la vicinanza delle forze di Polizia dove nei pronto soccorso e nei presidi ospedalieri sempre più densamente frequentati e perciò interessati da fenomeni di questo tipo».