Matteo Salvini a Trieste. Selfie con i fan e sostegno, ma anche proteste

Venerdì 5 Luglio 2019
Matteo Salvini a Trieste. Selfie con i fan e sostegno, ma anche proteste
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TRIESTE - È arrivato a Trieste il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Il vicepremier è salito in Prefettura, accompagnato dal Prefetto di Trieste Valerio Valenti e dal governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga. Giunto in piazza Unità è stato accolto da alcuni sostenitori, che gli hanno stretto la mano e chiesto selfie. «Avanti così» e «Bravo Matteo». «Prima gli italiani», sono state le urla di incoraggiamento.
A questo si aggiungono alcune frasi di protesta che si sono levate da piazza Unità d'Italia, mentre il ministro si dirigeva in prefettura: un gruppo di 30 persone ha gridato
«Umanità, solidarietà».

I CONFINI VIA TERRA - LA ROTTA BALCANICA
«Stiamo controllando i confini via mare, vogliamo controllare anche quelli via terra con ogni mezzo possibile». Lo ha detto il ministro dell'interno, Matteo Salvini, oggi a Trieste, riferendosi agli arrivi di migranti in Italia attraverso la rotta balcanica. «Ora al lavoro a Trieste con il governatore Fedriga - ha poi aggiunto Salvini su Twitter - Obiettivo: più uomini e più mezzi per sigillare il confine con la Slovenia e fermare definitivamente l'ingresso di immigrati clandestini. Vi tengo aggiornati!».

La sospensione di Schengen e la protezione dei confini sono un' «ultima ipotesi, voglio confidare nei controlli delle polizie slovene, croate e bosniache della rotta balcanica». Ma «siccome i confini sono sacri e inviolabili, qualora non fosse sufficiente prenderemo in ipotesi qualsiasi altra soluzione». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sulle misure previste per arginare gli arrivi irregolari in Italia attraverso la rotta balcanica. «Il pattugliamento congiunto tra Italia, Slovenia e Croazia è qualcosa che mettiamo in campo e vediamo che risultati porterà», ha aggiunto.

Due accordi, uno su legalità e l'altro sui rimpatri volontari, sono stati siglati in Prefettura alla presenza del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Il primo accordo è stato firmato dal governatore Massimiliano Fedriga, dal commissario di Governo di Trieste Valerio Valenti, dal presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale Zeno D'Agostino, e dal sindaco del capoluogo Roberto Dipiazza. Si tratta di un provvedimento di due anni, che saranno rinnovati, contro infiltrazioni della criminalità organizzata in Porto vecchio, oggetto di riqualificazione, e in porto nuovo, in fase di sviluppo. Sono procedure aggiuntive - «che non allungheranno i tempi della gare» ha garantito il prefetto - e consentiranno di controllare nel dettaglio le imprese che partecipano ai bandi, ma anche ai subappalti. La stazione appaltatrice dovrà chiedere una serie di dati aggiuntivi in fase di gara mentre la ditta che vincerà l'appalto dovrà tenere un registro del cantiere settimanale. «Questo - ha aggiunto Salvini - è un territorio sano, negli ultimi anni c'è stata solo una interdittiva antimafia ed è la regione con il minor numero di beni sequestrati alla criminalità organizzata. Questi protocolli servono però a prevenire». Il secondo accordo è stato sottoscritto dalle prefetture del Friuli Venezia Giulia (Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia), con il Viminale alla presenza anche di Michele di Bari, capo Dipartimenti immigrazione del ministro dell'Interno. Si tratta di una iniziativa finanziata con 5 milioni di euro per favorire i migranti che vogliono tornare nel loro paese di poter fare lì impresa. In merito al protocollo per i rimpatri il presidente Fedriga ha parlato di «una iniziativa all'avanguardia perché punta a dare una possibilità di fare impresa a chi è venuto in Italia e vuole tornare a casa». (
Ultimo aggiornamento: 19:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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