TRIESTE - Novità sul caso di Liliana Resinovich, sotto la suola delle sue scarpe c'era del terriccio compatibile con quello del bosco in cui è stato rinvenuto il suo cadavere.
Liliana Resinovich: il caso della donna scomparsa e ritrovata morta
Resinovich era scomparsa da casa il 14 dicembre. Il 5 gennaio il suo cadavere è stato trovato nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, avvolto in due sacchi neri. Dalla tac e dall'autopsia non sono emersi segni di violenza. La Procura di Trieste ha aperto un fascicolo per sequestro di persona e al momento non ci sono indagati. Gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un suicidio. Le indagini intanto proseguono.
Nuove analisi sulla bottiglietta
La Procura farà analizzare nuovamente la bottiglietta trovata vicino al cadavere e repertata dalla Polizia scientifica. Si tratta di un esame di laboratorio sul contenuto: la data dell'accertamento - scrive Il Piccolo - è il 4 maggio presso la Sezione sostanze psicotrope e stupefacenti del Servizio Polizia scientifica di Roma.
Esami sui cellulari di Liliana
Sono inoltre previsti nuovi esami approfonditi sui due telefoni cellulari della donna, trovati nella sua abitazione. Mercoledì 27 la Procura conferirà l'incarico all'ingegnere informatico Nicola Chemello, che scandaglierà la memoria dei telefoni per ricavare eventuali messaggi e mail cancellati, video guardati e siti visitati.