Liliana, il fratello: «Macchè suicidio! Percossa e uccisa da più persone». L'ipotesi choc smontando la tesi dell'asfissia

Lunedì 29 Agosto 2022 di Redazione Web
Liliana Resinovich, il fratello non crede al suicidio: «Percossa e uccisa da più persone». La perizia choc
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TRIESTE - È un giallo senza fine quello di Liliana Resinovich, la donna scomparsa il 14 dicembre 2021 a Trieste e trovata morta il 5 gennaio in un boschetto a poche centinaia di metri da casa. Il fratello della vittima non crede all'ipotesi suicidio e oggi - 29 agosto - è tornato alla carica: Sergio Resinovich, o meglio il suo legale, Nicodemo Gentile, e la psicologa consulente, Gabriella Marano, hanno ribadito in una nota che Liliana è stata uccisa da una o più persone e non si è certo suicidata.

L'ipotesi degli inquirenti è che la donna si sia tolta la vita chiudendosi la testa in due sacchetti di plastica, per poi «indossare» due grandi sacchi dall'alto e dal basso richiudendo completamente il corpo. Un'ipotesi a dir poco 'arzigogolata': ma a differenza del passato, Gentile e Marano passano al setaccio le 50 pagine della consulenza della Procura redatta da Fulio Costantinides e da Fabio Cavalli smontando la tesi dell'asfissia che la donna si sarebbe provocata da sola, due o tre giorni prima del ritrovamento.

Senza spiegare dove avrebbe trascorso il periodo dal 14 dicembre ai primi di gennaio.

La teoria di Gentile-Marano è la seguente: la mattina del 14 dicembre, caricata la lavatrice, fatta la colazione e assunti gli integratori, Liliana sarebbe stata «intercettata, accompagnata o comunque sorpresa da una visita da parte di qualcuno che ben conosceva». Sarebbe nata un'accesa discussione, «Liliana sarebbe stata percossa e strattonata», forse ha subìto un'occlusione delle vie respiratorie, «magari con una sciarpa, un cappello o un giubbotto, che ha determinato uno scompenso cardiaco». Questo potrebbe essere stato favorito dai problemi di cuore che, sia pur asintomatici, sono stati riscontrati dal medico legale della Procura su Liliana.

Il fatto poi che la donna fosse minuta e pesasse 50 chili (e le percosse) giustificherebbe i segni traumatici riscontrati sul corpo. Per l'esattezza: la palpebra destra tumefatta, il sangue nella radice destra e il trauma nella parte destra della lingua, un colpo sulla tempia sinistra e un segno sul seno, probabilmente un livido, e un piccolo taglio sulle dita di un piede. «Oltre ad alcune strane fratture che, allo stato, non c'è consentito sindacare, ma che saranno oggetto di valutazioni nel momento in cui si potranno acquisire in modo pieno tutti gli atti del fascicolo, comprese le immagini della tac».

In questo ambito Gentile e Marano hanno annunciato di aver nominato «un ulteriore» medico legale, il prof. Vittorio Fineschi, titolare di Medicina Legale dell'Università di Roma. Ma legale e consulente si spingono anche sull'aspetto psicologico, e riportano il parere del medico di famiglia che aveva in cura Liliana, che ha definito il suo profilo «tranquillo e indenne da turbamenti e squilibri che avrebbero potuto comportare l'assunzione di farmaci». I rappresentanti di Sergio Resinovich hanno una risposta anche al quesito sul luogo dove sia stata Liliana: dopo la colluttazione «gli aggressori» hanno dovuto ricomporre Liliana, rivestendola« e questo spiega l'orologio di colore rosa sul polso sinistro di Liliana con la corona rivolta al contrario, nel verso sbagliato», mentre Liliana lo portava al braccio destro.

 

Ne discendono, in un «goffo tentativo di manipolazione della scena», le chiavi di riserva, l'anomalo contenuto della borsa, la probabile assenza di calzini, e quel cordino definito dal consulente della Procura «lasso» oltre «all'illogico utilizzo dei sacchi dell'immondizia». Il delitto potrebbe essere «di prossimità», maturato «nel mondo delle più ampie relazioni di Liliana». Non si esclude, inoltre, «la morte come conseguenza di altro reato, ovvero un omicidio preterintenzionale, che poi ha indotto inevitabilmente l'aggressore, o gli aggressori, a dover occultare il cadavere», forse in un «gelido anfratto, sotterraneo» del Carso.

Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 14:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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