TRIESTE - I militari della Guardia di Finanza e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Trieste hanno intercettato e sequestrato, nelle scorse settimane, oltre 11mila capi d’abbigliamento e quasi 53mila confezioni di shampoo che, perfettamente riprodotti, erano giunti nel golfo giuliano a bordo di due tir provenienti dal porto di Pendik in Turchia.
Inoltre, dopo un’attenta osservazione delle singole confezioni di shampoo, i militari si erano accorti che le stesse presentavano impercettibili differenze “grafiche” rispetto alle comuni confezioni normalmente commercializzate. Gli accertamenti hanno poi permesso di risalire ad ulteriori cospicue spedizioni di shampoo che, una volta transitate dall’Italia, sarebbero state inviate in Germania. Grazie all’alert inviato alle autorità tedesche, è stata quindi impedita l’illecita immissione in commercio di altri 106mila flaconi sul territorio della Comunità. I capi d’abbigliamento contraffatti - invece - erano stati abilmente occultati da articoli regolarmente trasportati (mobilio, camicie, articoli in plastica e materassi). Il posizionamento della merce lecita ha reso difficile il raggiungimento e l’individuazione dei prodotti illeciti, rinvenibili solamente mediante lo scarico totale dell’intero carico.
Attualmente sono in corso attività d’indagine, coordinate dai Sostituti Procuratori della Repubblica di Trieste, dott.ssa Lucia Baldovin e Dott. Matteo Tripani, finalizzate alla ricostruzione dell’intera filiera del falso, i cui sequestri, al momento, hanno scongiurato introiti illeciti per oltre un milione di euro.
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