Porto di Trieste, sciopero per il Green Pass. Confederali e Ugl: «Non aderiamo» e il prefetto dà l'altolà

Giovedì 14 Ottobre 2021
Porto di Trieste, sciopero per obblogo Green Pass: riunione con le parti in Consiglio regionale
6

TRIESTE - Sciopero a oltranza e blocco del porto di Trieste, la situazione è tesa, ma oggi da una riunione dei gruppi consiliari della Regione Fvg c'è stata la conferma che confederali e Ugl non parteciperanno allo sciopero di domani, 15 ottobre, al porto triestino.

E chiedono che a chi intende lavorare non sia precluso l'accesso all'area portuale.

Intanto il prefetto di Trieste Valerio Valenti nel corso della riunione con il Comitato per la sicurezza ha sottolineato che «chi parteciperà al blocco del porto a oltranza compie un reato, nella fattispecie il reato di interruzione di pubblico servizio».

Green pass e portuali. A Venezia e Chioggia non si prevedono grossi disagi, ma c'è l'incognita controlli e ritardi

A presiedere la riunione il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin. «Avevamo chiesto ieri mattina una convocazione con la Prefettura, è arrivata questa convocazione con la Regione: è bene che ci si parli», hanno fatto sapere dal Clpt, che discuterà poi alle 18 con i lavoratori nel corso di una assemblea che era già stata convocata.

Green pass obbligatorio da domani per lavorare anche in smart working, sospensione e controlli: tutti i nodi 

«Sciopero a oltranza? Non è certo»

«Non assicuro uno sciopero a oltranza, ci sono tante teste». Lo ha detto Massimo Giurissevich, un rappresentante del Coordinamento lavoratori portuali Trieste appena uscito dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari che su questo ha convocato una riunione d'urgenza a Trieste nel palazzo del Consiglio regionale. «Continueremo a scioperare, ma non è sicuro sul dopo, dipende anche se il governo accetterà la nostra proposta di una proroga di 15/30 giorni del decreto per l'obbligo del green pass». 

«Chi non sciopera non sia bloccato»

I sindacati confederali e l'Ugl hanno confermato che non aderiranno allo sciopero di domani nel Porto di Trieste, e anzi si sono chiesti come potranno raggiungere il posto di lavoro i portuali che non parteciperanno all'astensione dal lavoro. È quanto emerso dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari Fvg. All'incontro non ha partecipato il presidente dell'Autorità portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D'Agostino, come inizialmente previsto. A uscire per prima dall'incontro è stata Roberta Vlahov segretaria Ugl Fvg: «Non capiamo perché dobbiamo protrarre una situazione - ha detto - che inasprisce un momento sociale veramente molto difficile per tutti». E se i portuali in sciopero bloccheranno l'ingresso anche a chi vorrà andare a lavorare, «vedremo come comportarci domani, non sarà una situazione facile. Speriamo non si creino contrapposizioni tra lavoratori». Su questo Michele Piga, segretario Cgil a Trieste, ha chiesto «che venga tutelato il diritto di coloro che vogliono lavorare» e ha aggiunto che la Cgil ha chiesto «un impegno da parte del Consiglio regionale, da quest'ultimo assunto» riguardo la distribuzione di tamponi.

«Sul territorio - ha detto - su 100mila lavoratori, circa 35mila lavoratori non sono vaccinati, per un fabbisogno di 100mila tamponi settimanali. L'Azienda sanitaria universitaria giuliano-isontina ha detto che questi tamponi non ci sono e abbiamo quindi posto il tema dell'inesigibilità del decreto per tutti i lavoratori». «Non è inaccettabile si applichi un regime sanzionatorio nel caso non venga rispettato il decreto - ha detto inoltre -. Abbiamo sollevato tutte le criticità del green pass come strumento per accesso ai luoghi di lavoro». Un'osservazione condivisa anche da Sacha Colautti, coordinatore provinciale Unione sindacale di base: «Come Usb abbiamo espresso forti preoccupazioni in merito alla situazione di inapplicabilità del green pass nei luoghi di lavoro: da una parte le imprese stanno applicando i controlli distorcendo norme su privacy e sicurezza, dall'altra parte la carenza di tamponi mette in evidenza come si rischi di rendere inesigibile il diritto costituzionale al lavoro. Che il governo si assuma le sue responsabilità». «Per Usb - inoltre - il green pass non può riguardare i luoghi di lavoro ma devono essere invece aumentate le misure di screening a carico del datore di lavoro che è insignito per legge di precise responsabilità in tema di salute sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro».

D'Agostino: «Non è sciopero ma manifestazione»

«Se darò le dimissioni sarà per colpa di chi non farà entrare persone a lavorare in porto, il Clpt e Stefano Puzzer. Io mi rivolgo a loro e agli altri». Lo ha detto il presidente dell'Autorità portuale del mare Adriatico Orientale, Zeno D'Agostino, nel corso di una conferenza stampa. «Domani non ci sarà uno sciopero ma una manifestazione che viene spostata dalla città al porto, cui parteciperanno persone che useranno il satellitare per trovare il porto perché non ci sono mai state, e impediranno ad altri di lavorare. Questa non è libertà. L'autorità portuale e le altre autorità cittadine stanno lavorando per garantire l'accesso al lavoro di chi vorrà entrare al lavoro con il greenpass a partire da dopo domani, quando la manifestazione di chi, senza conoscere neppure Trieste verrà a bloccarne le attività, sarò conclusa». «Domani si attendono 50 mila persone e vedremo se sarà così - ha detto D'Agostino - ma da dopodomani ci stiamo preparando per permettere a chi vuole lavorare di farlo. Un blocco ad oltranza del Porto di Trieste è l'antitesi delle attività che abbiamo messo in piedi in questi anni: siamo leader nel mondo anche e soprattutto nella capacità di attrarre investimenti ma per fare questo ci vuole serietà e un blocco delle attività che minerebbe alle basi tutto il lavoro fatto. Per questo tra 2 giorni, qualora il blocco continuasse, mi dimetterei».

Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci